Cementir non ci ripensa e conferma i venti esuberi
Nulla di fatto all'incontro tra sindacati di categoria e Cementir sui venti esuberi annunciati. Il 13 a settembre, a Torino, nuovo tavolo istituzionale. Confermato lo stato di agitazione dei dipendenti. "Se l'azienda non rivede la sua posizione sarà lotta"
Nulla di fatto all'incontro tra sindacati di categoria e Cementir sui venti esuberi annunciati. Il 13 a settembre, a Torino, nuovo tavolo istituzionale. Confermato lo stato di agitazione dei dipendenti. "Se l'azienda non rivede la sua posizione sarà lotta"
Resta aperta però la speranza di un cambio di rotta dopo l’incontro già fissato il 13 settembre a Torino. In quella sede, oltre all’azienda e ai sindacati Cgil, Cisl e Uil, ci saranno anche le istituzioni, con Provincia e Regione che si erano schierate fin dal primo momento con i sindacati.
Lo stesso governatore della Regione, Sergio Chiamparino, aveva detto durante un visita ad Alessandria ad agosto, per la firma del protocollo d’intesa con Cociv per il collocamento, nell’ambito degli appalti per il Terzo Valico, di manodopera della zona: “nessun lavoratore Cementir sarà lasciato solo”.
Cementir aveva infatti ottenuto proprio da Cociv una commessa da 50 milioni di euro per la fornitura di calcestruzzo per i cantieri dell’alta velocità. “Commessa ricevuta in forza della legge regionale sulle compensazioni alle grandi opere – ricorda Massimo Cogliando di Fillea Cgil – Noi abbiamo fatto la nostra parte, il nuovo vertice Cementir ha invece disatteso gli accordi presi a suo tempo”.
Non è infatti la prima volta che l’azienda minaccia esuberi. Già due anni fa erano stati scongiurati, ricorrendo ad ammortizzatori sociali. Il cementificio si era impegnato a non procedere con i licenziamenti e ad avviare un percorso di riqualificazione del personale.
“A distanza di qualche tempo, e nonostante l’impegno delle istituzioni, ci risiamo. Il nostro obiettivo – dice ancora Cogliandro – è quello di non lasciare a casa nessuno. Il 13 settembre si terrà un tavolo istituzionale in Regione. Quindi, al momento, non ci sono proclamazioni di scioperi, ma di uno stato di agitazione”. Non si esclude che, dopo quella data, l’agitazione posso trasformarsi in lotta. Nell’orizzonte dei lavoratori Cementir ci potrebbe essere una ricollocazione da parte di Cociv, grazie al protocollo firmato ad Alessandria. Anche gli assessorati provinciali e regionali hanno chiesto a Cementir di «rivedere la propria posizione». La prossima settimana sarà quella della resa dei conti.