A scuola senza aule
Giampaolo Bovone e Mario Scarsi sono i presidi della stragande maggioranza degli studenti novesi. Bovone dirige il Liceo Amaldi, e Scarsi listituto Ciampini Boccardo. Sotto di loro, una nutrita truppa di docenti, circa 2mila studenti e corsi divisi in tre sedi scolastiche. Realtà differenti, ma problematiche molto simili
Giampaolo Bovone e Mario Scarsi sono i presidi della stragande maggioranza degli studenti novesi. Bovone dirige il Liceo Amaldi, e Scarsi l?istituto Ciampini Boccardo. Sotto di loro, una nutrita truppa di docenti, circa 2mila studenti e corsi divisi in tre sedi scolastiche. Realtà differenti, ma problematiche molto simili
I centri di comando sono in via Mameli, per l’Amaldi, e in via Verdi, per il Ciampini-Boccardo. A metà strada, la sede condivisa di viale Saffi, dove ci sono i corsi del Liceo Classico e di Scienze umane per l’Amaldi e engastronomia per il Ciampini. Una prima anomalia che salta agli occchi, parlando con i due presidi, è proprio quella della sede condivisa di viale Saffi, in cui tra l’altro sono in corso lavori di adeguamento.
Oltre ai ragazzi del Liceo e di quello che un tempo si chiamava Itis, ci sono i ragazzi delle medie “Doria” e un piccolo spazio – ma neanche troppo – è pure riservato alla banda cittadina.
I due presidi collaborano volentieri, perché hanno obbiettivi comuni, ma soprattutto problemi identici. Problemi non da poco come la mancanza di spazio. Al Liceo Amaldi, ci sono 33 classi, ma solo 32 aule. Non ci vuole un genio per capire che la cosa non funziona.
“In realtà, a oggi la situazione è anche peggiore: ci sono solo 31 aule – ci dice Bovone – Tra poco dovrebbero essere disponibili altre due aule presso la sede di via Mameli, ricavate utilizzando quello che era l’alloggio del custode e dimezzando l’aula docenti. A lavori ultimati, comunque, all’appello manca sempre un aula, per ora. Stiamo tamponando la situazione, facendo ruotare i ragazzi nei laboratori di scienze e fisica. Non è una soluzione ottimale, ma non ce ne sono altre”.
Il problema peggiorerà di anno in anno. Questo perché il prossimo anno le classi passeranno almeno a 34, e quindi a 35, grazie ai ragazzi del corso di liceo sportivo che è stato istituito 2 anni fa. Oggi abbiamo solo una prima e una seconda, ma il prossimo anno avremo la terza, e così via.
“La soluzione che si sta attuando, di ricavare due aule dall’alloggio del custode, è una soluzione di emergenza che non riesce neppure a risolvere le problematiche attuali. Il prossimo anno, la situazione di affollamento e di mancanza di spazi peggiorerà. Quello di cui abbiamo bisogno, è di uscire dall’emergenza e di avviare un progetto con un respiro temporale più lungo che vada a risolvere definitivamente le esigenze di spazio che abbimo sia in via Mameli, che in viale Saffi”.
Se nella sede centrale mancano le aule, nelle sede di viale Saffi a mancare sono i laboratori di informatica e scienze.
Le due scuole sono fiori all’occhiello della nostra città: le statistiche, quali quella diffusa ogni anno dalla Fondazione Agnelli, ci dicono che gli istituti cittadini svolgono il loro lavoro in maniera tale da piazzarsi sempre nelle parti più alte delle classifiche regionali, sia per quanto riguarda la preparazione dei ragazzi, che per le loro successive performances nel sistema universitario.
La recente legge detta della “buona scuola” ha provocato molte discussioni e perplessità, ma ha comunque il pregio di mettere delle risorse economiche significative sul capitolo dell’edilizia scolastica. Risorse che però vanno usate a partire da un progetto, che non può essere certo di tamponamento delle emergenze di oggi ma che deve guardare avanti.
Uno studio sui flussi scolastici in arrivo – in uscita dai corsi delle medie inferiori nella zona novese – condotto in maneira congiunta dall’Amaldi e dal Ciampini mostra in maniera chiara che nei prossimi anni gli studenti aumenteranno. I corsi del liceo sportivo e del settore enogastronomico hanno dimostrato di saper attirare gli studenti a Novi, con tutto quello che ne consegue, anche di positivo, e molto.
Non bisogna essere degli esperti di economia per capire che il fatto che Novi attiri studenti, ha ricadute positive su tutta la città. Ma a questa capacità attrattiva, il cui merito va tutto alle scuole, deve corrispondere una visione di città a lungo respiro.
Le idee sentite nel corso degli anni sono molte. Il destino della caserma Giorgi potrebbe essere quella di un campus scolastico, che aggreghi le scuole novesi passando anche per chi si occupa di formazione professionale (a Novi esistono due enti di FP) e l’educazione degli adulti, altra eccellenza novese che da sempre perigrana tra varie sedi in cerca della terra promessa di una sede stabile.