La palla ovale finalmente si allena a Novi
In mezzo a un mare di società che navigano a vista e che sono sempre alla disperata ricerca di sostegno economico per sopravvivere cè chi fa eccezione, non tanto perché ricoperta doro quanto perché dopo anni di esilio lontano da Novi, è riuscita a ritagliarsi uno spazio nella città dei Campionissimi
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È il Rugby Novi che da questa stagione per la prima volta nella sua decennale storia può allenarsi a Novi. L’accordo lo spiega un raggiante Michael Pierce, presidente del club biancoverde: “Grazie al comitato SportInNovi e a quello dell’amministrazione comunale, siamo riusciti ad avere la possibilità di allenare i nostri baby al Comollo, il campo del quartiere G3. Una piccola conquista che ci rende orgogliosi soprattutto perché ci siamo ritagliati i nostri spazi senza danneggiare chi come la Real Novi G3 o il Settore Giovanile Novese di Arturo Frattoni fruiva di quegli impianti”.
Una nota lieta in una città dove la penuria di spazi è arcinota e dove gli interessi di bottega spesso finiscono per danneggiare una parte favorendone un’altra. Per il Novi Rugby invece la soddisfazione di poter ampliare il proprio parco di mini rugbysti come spiega ancora Pierce: “A Novi si allenano i piccoli del vivaio, dall’Under 6 all’Under 14 e questo di ci consente di gestire meglio le squadre perché il grande problema del passato erano i mezzi per trasportare i baby. Giocando a Novi, il problema è in larga parte superato”.
Ma per il Novi Rugby le gioie arrivano anche da un’altra di quelle storie da libro Cuore deve l’amicizia e la competenza vanno a braccetto. In estate, dopo qualche annata di assestamento, i biancoverdi continuano l’esperienza di rugby femminile e sottoscrivono un accordo di “tutoraggio” con il Cus Torino, formazione della massima serie che in base ai regolamenti federali può supportare l’attività di società non partecipanti a campionati a squadre.
L’accordo non è casuale, sia perché Torino è vicina a Novi sia perché il vice allenatore della compagine sabauda è Antonio Campagna, non un nome qualunque per il rugby cittadino. “Tonino” fu tra i fondatori del Novi Rugby dopo aver giocato una trentina di anni fa nella prima storia compagine biancoverde e dopo aver trovato famiglia a Novi. Anche se il lavoro l’ha portato a Torino, non gli ha fatto recidere i legami con gli amici di sempre di cui si è ricordato al momento di individuare un club cui fare da tutorial. Così, nelle rimpatriate estive l’idea è diventata realtà e per Novi l’appoggio del Cus Torino del tecnico Garbet Wady si è trasformato in supporto.
In una storia di amicizia e sentimento, non manca il colpo di scena: a pochi giorni dal concentramento di Coppa Italia che apre la stagione, Monferrato, l’altro team di rugby in rosa, alza bandiera bianca rinunciando ad allestire un team. Grazie al sostegno della Federugby regionale e soprattutto della responsabile tecnica regionale Elisa Rochas e alla passione della dirigenza novese, in meno di cinque giorni si riesce a tesserare per il Rugby Novi le ragazze del Monferrato ottenendo anche un paio di rinforzi da Torino, sponda Cus.
Così, il debutto di domenica a Torino nel concentramento di Coppa Italia ha significato una vittoria che è andata oltre il campo per arrivare a essere una sorta di diploma di laurea per una società, il Rugby Novi che in pochi anni è diventata punto di riferimento per il mondo della palla ovale piemontese.