Scarsi: “La vera buona scuola parte da ottimi insegnanti”
L'intervista a Mario Scarsi, dirigente scolastico dell'istituto Ciampini Boccardo di Novi Ligure
L'intervista a Mario Scarsi, dirigente scolastico dell'istituto Ciampini Boccardo di Novi Ligure
Nella nostra provincia, in cima alla graduatoria ci sono due scuole: il Sobrero di Casale e il Boccardo-Ciampini di Novi, che si contendono il primo posto.
Non nasconde la difficoltà del suo incarico Mario Scarsi, da tre anni preside dell’istituto novese noto in città semplicemente come “Itis”. “Sapevo a cosa andavo incontro, perche sono stato a lungo insegnante io stesso di questa scuola. Questa conoscenza, se da un lato mi ha facilitato, da un lato un po’ poteva preoccuparmi, perchè non è facile tornare in mezzo a colleghi con cui si è lavorato per anni con un nuovo ruolo. Ma la cosa più importante è che qui, abbiamo tutti un obbiettivo comune: lavorare al meglio per la nostra scuola”.
Bastano i numeri per capire la dimensione della complessità della scuola che ha la sua sede centrale, e storica, in via verdi, presso le ex caserme: 1300 studenti, 150 insegnanti, 2 sedi (via Verdi e viale Saffi), 8 indirizzi di studio e 4 corsi serali per dare modo anche a chi lavora di prendere l’agognato diploma.
In totale, sono 30 classi, in cui sono inseriti ben 60 alunni disabili. “Nel nostro organico ci sono anche 40 insegnanti di sostegno, ma 19 sono ancora da nominare”.
Le nomine sono il primo punto dolente, e il principale motivo della marea di carta che occupa la cattedra del preside “Il sistema di inserimento dei nuovi docenti, bisogna ammetterlo, è andato in tilt”. I docenti incaricati in alcuni casi si sono presentati al lavoro, e il giorno dopo hanno chiesto di essere avvicinati alla provincia di residenza, e se ne sono andati.
“Ad oggi, e la scuola è iniziata da 5 settimane, sono 30 gli insegnanti che ci mancano, compresi quelli di sostegno. La speranza e che la situazione si normalizzi al più presto, già dalla prossima settimana, e che in futuro viste le nuove immissioni in ruolo, la situazione ad inizio anno diventi meno drammatica”.
Se mancano gli insegnanti, non va meglio per gli spazi. “Il problema più grosso è relativo al laboratorio di cucina per gli studenti del corso enogastronomico. Quello che usiamo, ricavato in quella che un tempo era la casa del custode, non è sufficiente. Abbiamo provato a percorrere qualunque strada, anche se la migliore era senza dubbio l’utilizzo dei locali lasciati liberi dal servizio veterinario dell’Asl qui di fronte, nella caserma Giorgi”.
Una soluzione che stenta a concretizzarsi a causa di innumerevoli pastoie burocratiche ma che sarebbe ottimale per risolvere il problema.
“Stiamo lavorando ad un’altra ipotesi, quella di usare il centro fieristico delle dolci terre, che ha già una cucina che potrebbe essere riadattata per la didattica. Del resto, i ragazzi del corso enogastronomico sono da anni protagonisti della manifestazione…”.
A Novi, grazie da un lato al liceo Amaldi e dall’altra al Boccardo- Ciampini, sono presenti praticamente tutti gli indirizzi si studio possibili. Manca solo il liceo artistico, ma non è detto che prima o poi non arrivi.
Oltre all’enogastronomia, resistono gli indirizzi storici della formazione delle due scuole che hanno dato vita al nuovo plesso: Elettronica e automazione, meccanica e meccatronica, servizi commerciali, turismo, chimica e materiali, amministrazione e finanza, agraria. Una complessità che si declina anche nei corsi serali e che non può essere vista come una realtà avulsa dalla città. Anzi, sono moltissime le attività correlate alla didattica che proiettano i ragazzi al di fuori della scuola: dai tirocini in azienda, che qui non sono una novità, al giornalino della scuola “nota di classe”, alla patecipazione a progetti di mobilità internazionale, alla organizzazione di conferenze a scuola e in biblioteca.
“La buona scuola oggi è un termine inflazionato – ci dice con ironia Scarsi – ma nella realtà la buona scuola è fatta da ottimi insegnanti, e qui ne abbiamo tantissimi, ambizione, passione e dedizione. E noi, su questi valori, non temiamo nessuno”.
Durante l’intervista, il telefono del preside suona di continuo, ma l’unica volta che risponde è per la chiamata del suo pari grado dell’Amaldi, il preside Bovone. “Forse un tempo c’era un muro tra il liceo e la formazione tecnica, ma oggi è completamente abbattuto come vedi. La collaborazione con il liceo Amaldi è costante, su tutti i temi. Abbiamo problemi analoghi, il confronto è fondamentale per trovare soluzioni”.
L’idea lanciata dalle colonne del novese la scorsa settimana di creare un grande campus scolastico nella caserma Giorgi, giusto di fronte all’Itis, è l’ultimo spunto: “L’idea mi piace, anche se devo ammettere che l’avevo già sentita. Risolverebbe moltissimi problemi, ma sinceramente mi sembra un po’ utopica: non riusciamo neppure a portarci un pezzettino del corso enogastronomico, figuriamoci tutte le scuole di Novi. Poi, se ci sono volontà e soprattutto risorse, è un altro discorso…”.