Morando: “Il Pd novese compatto per il sì”
La data del referendum si avvicina e le iniziative a favore e contro la riforma costituzionale si moltiplicano. Abbiamo chiesto a Matteo Morando, responsabile novese del comitato per il si, quali iniziative si stanno mettendo in atto a Novi
La data del referendum si avvicina e le iniziative a favore e contro la riforma costituzionale si moltiplicano. Abbiamo chiesto a Matteo Morando, responsabile novese del comitato per il si, quali iniziative si stanno mettendo in atto a Novi
“Proseguiremo i tradizionali presidi in Via Girardengo e inviteremo ospiti a meglio illustrare le ragioni del SI. Fino ad oggi, Enrico Morando, Cristina Bargero, Vannino Chiti, Fabio Scarsi, Daniele Borioli e il Professor Lorenzo Cuocolo sono stati molto chiari nell’illustrarci la portata di una riforma, al tempo stesso, innovativa ma rispettosa della tradizione. Ribadiremo che essa preserva la natura di Repubblica parlamentare e le conquiste della Resistenza quali diritti e doveri civili, lavoro, uguaglianza, salute, istruzione, rafforzate dal riconoscimento in Costituzione dell’equilibrio tra uomini e donne nella composizione delle Camere e dei diritti delle minoranze parlamentari. Inoltre, ma non è secondario, la riforma cancella le 315 indennità oggi corrisposte ai senatori e, grazie al superamento del bicameralismo paritario, dovrebbe consentire di approvare le leggi con maggiore celerità rendendo, contemporaneamente, l’Italia un paese governabile stabilmente dalle forze politiche, scelte dai cittadini, attraverso le elezioni.”
Il Pd mai come ora sembra spaccato in due partiti: anche deputati che hanno votato in aula per il si, ora si schierano per il no. Che succede? Come uscirà il partito da questo confronto?
“Il PD è e rimane un partito unico all’interno del quale, come è giusto che sia, vi sono alcune posizioni critiche che non sempre fanno capo a condotte corrette. In questi mesi, alcuni “critici” si sono dimostrati ottimi parlamentari trasformando il proprio dissenso in proposta politica. Per quel che può valere, queste persone godono della mia massima stima. Altri hanno, invece, preferito tacere e votare a favore, salvo palesare il dissenso solo a giochi fatti. Non essendo mia abitudine ricorrere alla dietrologia, la condotta di questi ultimi mi è incomprensibile”.
In una intervista che gli abbiamo fatto, il senatore Fornaro dice che Renzi non ha mai davvero cercato un accordo con la minoranza del partito. Che ne pensi?
“Rispetto l’opinione di Fornaro. Tuttavia, nell’incontro dello scorso 16 settembre, Vannino Chiti ha raccontato la propria esperienza personale di senatore che ha votato contro la prima versione della riforma per poi votare a favore della seconda stesura, in quanto essa aveva recepito proposte fatte da lui e da altri dissenzienti. Come se non bastasse, nel fine settimana, l’accordo sul documento di modifica della legge elettorale, firmato anche dall’ex Presidente del PD Gianni Cuperlo, ha dimostrato che le diverse voci del partito dialogano e, soprattutto, si ascoltano”.
E a Novi, come va? C’è una minoranza?
“In questo momento, il Circolo di Novi è compatto. La recente assemblea degli iscritti del PD ha, inequivocabilmente, espresso il proprio favore alla riforma. Naturalmente, non sono mancate osservazioni critiche ma costruttive che hanno dato prova di un profondo rispetto reciproco tra le anime del Partito”.
Rimanendo a Novi, hai una tua opinione sulla richiesta di referendum consultivo sul progetto del terzo valico avanzata da alcuni consiglieri della minoranza?
“In astratto, è cosa buona chiedere l’opinione dei cittadini ogni qual volta sia consentito dalla Legge. Purtroppo, nel caso concreto, un referendum di tale portata è vietato dall’art. 8, d.lgs. 267/2000; dall’art. 72 dello Statuto della Città oltre che da una giurisprudenza costante. Il referendum consultivo è, infatti, ammesso solo per le materie di esclusiva competenza comunale. Nel caso del terzo valico, trattandosi di un progetto nazionale – per il quale sono previste forme di consultazione nel Codice degli Appalti, l’esclusiva competenza comunale non è in alcun modo ravvisabile. Diversamente, è di vitale importanza che partiti e cittadini, rimanendo all’interno dei confini della Legge e dell’educazione, continuino a pretendere dallo Stato il rispetto della legalità così come recentemente chiesto dal PD cittadino”.