Repetti: “Ma quale deriva autoritaria!”
La senatrice novese si schiera senza dubbi a sostegno del premier e sul referendum dice: "Chi vota no, non è contrario alla riforma ma a Renzi"
La senatrice novese si schiera senza dubbi a sostegno del premier e sul referendum dice: "Chi vota no, non è contrario alla riforma ma a Renzi"
Al senato ricopre l’incarico di segretaria della Commissione Affari Costituzionali: inevitabile partire dal referendum del 4 dicembre che si avvicina a grandi passi. Pochi giorni fa la senatrice ha rilasciato una dichiarazione all’Ansa contro Grillo e Salvini. Partiamo da lì…
“Il segretario della lega e il leader del movimento 5 stelle hanno provato a far passare la vittoria di Trump come una vittoria del popolo contro l’establishment, agganciandola al no al referendum. Ho fatto notare che il loro ragionamento è contraddittorio: votare sì alla riforma costituzionale è esattamente una rottura con il sistema politico del passato che ha fallito. Mentre i tifosi del no, da Grillo a Salvini, sono esattamente i sostenitori dell’establishment fallimentare”.
Ma tu ti aspettavi la vittoria di Donald Trump?
“Sinceramente no. Ormai ho capito che non bisogna fidarsi dei sondaggi, ma la vittoria di Trump proprio non me l’aspettavo e sinceramente non mi ha fatto piacere”.
Anche qui da noi, sul referendum, i sondaggi danno in vantaggio il no…
“Chi vuole davvero il cambiamento non può avere dubbi. Salvini e Grillo sono per mantenere l’Italia nel pantano, nell’immobilismo. A parole sono per il cambiamento per cavalcare il mal di pancia della gente, per strumentalizzarlo, ma nei fatti sono l’esatto contrario. E’ un mal di pancia legittimo che non va sottovalutato, ma da Salvini a Grillo viene solo cavalcato, non curato, persino alimentato. Il vero cambiamento lo sta facendo Matteo Renzi con l’approvazione di una riforma costituzionale attesa da decenni che modernizzerà il paese e mi auguro che questo gli italiani lo capiscano chiaramente”.
L’impressione è che ci sia una personalizzazione del referendum intorno alla figura del premier. Non ti sembra che sia diventato un referendum su di lui, anziché sulle riforme?
“Renzi è riuscito dove non sono riusciti gli altri, da sinistra a destra. Questo provoca molte invidie… Anche nel programma di Forza Italia c’è sempre stata la riforma delle istituzioni. Oggi mi si accappona la pelle quando sento dire che se passa la riforma avremo una deriva autoritaria! Nel 2005 come centro destra abbiamo approvato una riforma simile con il superamento del bicameralismo ma con in più un rafforzamento vero dei poteri del premier, poi bocciata al referendum del 2006. E oggi sentiamo accuse strumentali, solo per interessi di sopravvivenza politica. La verità è che vogliono buttare giù l’unico che sta riuscendo a fare davvero qualcosa nell’interesse del paese. Se passerà la riforma sarà prima di tutto un successo dell’Italia.”
Allora avevamo ragione a dire che sei la più renziana di Novi?
“Questo non lo so. Certamente io sono convinta che Renzi stia lavorando molto bene e penso anche che potrebbe fare di più se lo lasciassero lavorare”.
Forse però questa riforma è frutto di troppe mediazioni.
“Credo che l’intero governo abbia proposto una riforma costituzionale sostanzialmente positiva. Non la voglio definire impeccabile, perché tutto è migliorabile. Il governo ha cercato giustamente la mediazione, acconsentendo a modifiche del testo, per avere una massima condivisione. Sinceramene, molti di quelli che oggi sostengono il no sono i fautori delle modifiche che forse l’hanno peggiorata e che loro stessi criticano. Resta comunque una riforma importante e positiva. Un grande passo avanti.
Bisogna ricordare che il superamento del bicameralismo perfetto era nel programma di molte forze politiche.
Persino Grillo lo proponeva! Ma ciò che più mi amareggia è che Forza Italia questa riforma l’ha votata e ora si schiera col fronte del no solo per calcolo politico: è più importante per loro combattere Renzi che fare il bene del paese. Ammettiamolo, chi lavora per il no, non lo fa per i contenuti della riforma”.
Ma se vince il no, cosa succederà? Il porcellum è stato dichiarato incostituzionale, ci troviamo di fronte ad un’impasse costituzionale?
“Non ho la capacità di fare previsioni, ma non credo che a fronte di una vittoria del no Renzi si debba dimettere. Non è un referendum su di lui, e Renzi deve andare avanti, ma non sta a me deciderlo. In ogni caso non credo che si possano anticipare le elezioni, almeno nell’immediato, perché ci troveremmo di fronte ad un disastro per l’elezione del nuovo parlamento: avremmo l’elezione del senato con un sistema proporzionale puro e della camera con l’Italicum”.
Uno scenario un po’ tragico…
“Uno scenario reale. Si renderebbe necessario rivedere la legge elettorale sia per Camera che per Senato. Ma continuo a chiedermi come sia possibile che gli italiani non condividano una riforma che taglia col passato, riducendo il numero dei parlamentari, riducendo i costi della politica e rendendo i governi futuri più efficienti con il superamento del bicameralismo”.
Il rischio però è che, dopo decenni di discorsi sulla riforma costituzionale, se non passa questa non se ne parli più per altrettanto tempo.
“Mi ricordo le parole molto sagge di Napolitano: se non passa questa riforma significa che questo paese è davvero irriformabile.
Ma io voglio essere positiva, visto che ultimamente i sondaggi non ci azzeccano, forse il 4 dicembre avremo una bella sorpresa”.
Un’ultima battuta sulla nostra Novi. Come vedi la situazione politica cittadina?
“Devo ammettere che da quando sono uscita da Forza Italia ho perso un pò i contatti con i miei ex colleghi di partito. Io però credo che il mio percorso politico sia coerente: il progetto che avevo in testa, i miei ideali liberali, riformatori e progressisti non sono cambiati. Questo progetto e questi ideali oggi sono coerenti con il progetto politico di Renzi che dunque sostengo con convinzione. A livello cittadino, ho sempre avuto stima di Rocchino Muliere anche quando ero in Forza Italia e devo ammettere che sta lavorando molto bene. Almeno, questa è la percezione che ho del suo operato come semplice cittadina novese, parlando con le persone, vivendo la città. E’ una persona molto disponibile e credo che da un po’ di tempo non avevamo un sindaco così “alla mano”. Questo i novesi lo sentono. Certo, oggi fare il Sindaco non è un lavoro facile. Dopo i continui tagli, eliminato tutto il superfluo, si finisce per toccare anche servizi essenziali e non è facile”.