Mostra antologica di Beppe Levrero. La riscoperta di un grande pittore italiano
La galleria PagettoArte, a Novi Ligure, torna ad ospitare unesposizione di un grande artista della scena cittadina, e non solo. Beppe Levrero (1901-1986), infatti, fu un importante paesaggista italiano, designato tra i primi 50 del 900, e questa mostra antologica vuole ricordarlo e riscoprirlo nel trentennale della scomparsa, avvenuta il 15 ottobre 1986
La galleria PagettoArte, a Novi Ligure, torna ad ospitare unesposizione di un grande artista della scena cittadina, e non solo. Beppe Levrero (1901-1986), infatti, fu un importante paesaggista italiano, designato tra i primi 50 del 900, e questa mostra antologica vuole ricordarlo e riscoprirlo nel trentennale della scomparsa, avvenuta il 15 ottobre 1986
Beppe Levrero (1901-1986), infatti, fu un importante paesaggista italiano, designato tra i primi 50 del ‘900, e questa mostra antologica vuole ricordarlo e riscoprirlo nel trentennale della scomparsa, avvenuta il 15 ottobre 1986.
Levrero fu uno dei figli più illustri della città, molto legato all’ambiente culturale e sociale novese, e fu conosciuto in tutta Italia e all’estero, ricevendo premi e esponendo le sue opere ovunque: ebbe anche l’onore di vedere a lui dedicata un’intera sala della Biennale di Venezia, privilegio riservato a pochi artisti.
Claudio Pagetto, proprietario della galleria, spiega che “il suo nome è andato purtroppo via via offuscandosi, anche nella sua Novi. Con questa mostra vogliamo omaggiarlo e riproporlo perché torni ad occupare il posto che gli compete, non solo a livello locale ma anche nazionale.”.
“La mostra è organizzata dall’associazione Novinterzapagina, con un grazie particolare a Pietro Casarini e Alberto Boschi, amico di Levrero, suo discepolo, collega e designato come unico suo erede nella pittura locale e non solo, e ha il patrocinio del comune. – prosegue Pagetto – Sarà un percorso completo su tutto il periodo della sua produzione, ben 50 dipinti che saranno proposti al pubblico in ordine cronologico, dagli anni ’20 agli anni ’80 del ‘900. Un’esposizione notevole, quindi, con quadri di grande fattura, scelti, che provengono da collezioni private novesi. Si tratta infatti di inediti: sarà la loro prima esposizione pubblica.”.
Giuliano Levrero, figlio dell’artista, racconta che “la pittura di mio padre è difficile, colta, ha studiato a fondo la pittura dell’ ‘800 e di inizio ‘900, dalla quale però si è distaccato man mano, creando un suo stile personale molto riconoscibile. Nel suo percorso artistico è passato da comporre quadri realistici a dipinti quasi astratti, in una continua evoluzione, nei quali si nota comunque sempre un fil rouge, il suo tocco distintivo: la sua mano è riconoscibile dal primo all’ultimo quadro. Fu un pittore espressionista mediterraneo, di formazione torinese, conobbe e fu influenzato dai grandi dell’epoca ed è stato un artista nel vero senso della parola: la sua vita fu dedicata interamente alla pittura, ha sempre e solo dipinto. La torretta di via Abba era suo studio e rifugio, da lassù dava forma al suo estro e ammirava la sua Novi.”.
Questa particolare e unica mostra è affiancata da un catalogo anch’esso unico: “più di 200 pagine dove sono raccolte altrettante foto di dipinti, di collezioni novesi, immagini personali di Levrero, il cui segno distintivo era la sigaretta sempre in mano, e le recensioni dei maggiori critici dell’epoca. – spiega Pagetto – Un volume imponente, di alta qualità, edito da Epoké, che ha già riscontrato ammirazione e interesse da parte di molti musei, gallerie, fondazioni, biblioteche e luoghi di cultura in tutta Italia.”.
La mostra sarà inaugurata sabato 26 novembre alle 17.30 e potrà essere visitata fino a venerdì 23 dicembre.