Enrico Varrecchione presenta il suo “Yankee ’46”
Dopo il successo di Crvena Zvezda, Enrico Varrecchione ci riprova raccontando ancora una volta una storia di fantasia sportiva, un genere a cui è particolarmente legato: in biblioteca verrà presentato il libro Yankee 46, una storia dei Mondiali di calcio del 1946 che in realtà non si disputarono mai ma che il giornalista sportivo gaviese si è immaginato come se fossero realmente esistiti
Dopo il successo di ?Crvena Zvezda?, Enrico Varrecchione ci riprova raccontando ancora una volta una storia di fantasia sportiva, un genere a cui è particolarmente legato: in biblioteca verrà presentato il libro ?Yankee ?46?, una storia dei Mondiali di calcio del 1946 che in realtà non si disputarono mai ma che il giornalista sportivo gaviese si è immaginato come se fossero realmente esistiti
Il testo edito dalla novese Epoké si basa su dati reali che l’autore ha rielaborato per raccontare una storia che non è mai esistita ma che avrebbe potuto realmente disvelarsi nella vita reale.
Così, il capocannoniere del mondiale americano sarebbe stato Gabetto, centravanti del Grande Torino ma la curiosità è alla base del libro di Varrecchione come racconta l’autore: “Mi sono divertito ad andare a spulciare qualche dato storico scoprendo che i mondiali avrebbero dovuto giocarsi nel 1942 in Brasile o Germania. Poi però ho scelto di ambientare la storia in America per mille motivi e da lì è nato il titolo del libro”.
Un’opera che ha avuto una gestazione particolare perché Varrecchione ha iniziato quasi inconsciamente a lavorarci quasi un lustro fa con un racconto breve su un sito on line che ancora riporta i dati che si ritrovano nella sua ultima fatica letteraria, segno che per lo scrittore che vive un po’ in Svezia, un po’ in Ungheria e un po’ in Italia lo scrivere è una passione ma il calcio lo è ancora di più: “Volevo parlare di calcio ma gli argomenti o sono inflazionati o sono sconosciuti. Così ho optato per un romanzo metastorico dove la fantasia mi permette di non rimanere ancorato alla realtà”.