Favole e natura nei dipinti di Sinibaldo Scorza da Voltaggio
Palazzo Battilana, in pieno centro a Voltaggio, è la casa natale del pittore a cui Genova ha dedicato una prima importante retrospettiva a Palazzo della Meridiana che chiuderà i battenti il 4 giugno
Palazzo Battilana, in pieno centro a Voltaggio, è la casa natale del pittore a cui Genova ha dedicato una prima importante retrospettiva a Palazzo della Meridiana che chiuderà i battenti il 4 giugno
L’ha curata la genovese Anna Orlando, una delle massime esperte del Seicento genovese che quando parla di Sinibaldo ha gli occhi dell’innamorata artistica: “Per “Sinibaldo Scorza: favole e natura all’alba del Barocco” abbiamo utilizzato un centinaio di opere, molte provenienti dalle gallerie private dei suoi eredi che sono stati entusiasti dell’iniziativa”. Voltaggio poi è parte importante della mostra perché la prima sala è proprio dedicata alla gioventù del pittore che si formò nei territori dell’Oltregiogo ligure.
Non a caso l’opera fondamentale della vita dello Scorsa è quel Cristo servito dagli Angeli che è stato imprestato dalla Pinacoteca cappuccina di Voltaggio: “E’ un quadro notevole, per dimensioni (2,70 metri) e importanza – spiega la curatrice della mostra – ma soprattutto per il peso che ebbe nella formazione di Sinibaldo che poi si trasferì a Genova nella scuola di Giovanni Battista Paggi, il suo maestro le cui opere i visitatori troveranno nella mostra dove vogliamo raccontare anche la storia e la vita di un pittore di origine nobile che negli anni della sua attività era una star”.
Scorza infatti ebbe vita grama, politicamente parlando perché artisticamente la sua gloria gli permise di approdare alla corte torinese dei Savoia dove però si trovava quando scoppiò la guerra nel 1625 fra la Repubblica di Genova e il Regno dei Savoia. Così, la sua città, Genova, lo ripudiò e lui nel 1627 fu costretto a inviare una Supplice (ci sarà nella mostra che apre a febbraio) il cui incipit è la testimonianza del suo attaccamento a Voltaggio: “Io Sinibaldo Scorza, genovese di Voltaggio”, un modo nobile per rivendicare la propria storia e per rilevare come nella guerra il suo paese natio fu al centro di episodi di guerra che non risparmiarono neppure il suo palazzo. Una mostra che ci si augura possa, almeno in parte fare tappa in estate a Voltaggio per celebrare l’importanza di un concittadino che ha dato lustro a un centro nelle cui vie ancora oggi si respira quell’aria di Grandezza propria di quei paesi che nel passato erano punti di snodo e di scambio di civiltà.