“Il fascismo nei ricordi di un Balilla”, Andrea Merlo racconta il suo Ventennio
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16 Febbraio 2017
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“Il fascismo nei ricordi di un Balilla”, Andrea Merlo racconta il suo Ventennio

A Serravalle Scrivia la presentazione del volume del giornalista locale. "Quanto riportato in questo libro – dice – è il documentario degli anni in cui, da bambino, ho vissuto nel ventennio fascista. E' un ricordo forse ingenuo, poco approfondito ma sincero"

A Serravalle Scrivia la presentazione del volume del giornalista locale. "Quanto riportato in questo libro ? dice ? è il documentario degli anni in cui, da bambino, ho vissuto nel ventennio fascista. E' un ricordo forse ingenuo, poco approfondito ma sincero"

SERRAVALLE SCRIVIA – Domani, venerdì 17 febbraio, alle 21.00, presso la biblioteca di Serravalle Scrivia verrà presentato il volume “Il fascismo nei ricordi di un Balilla”, di Andrea Merlo. Il libro racconta la vicenda di una famiglia popolare nata nel fascismo e del quale ha condiviso la ventennale esistenza. Una storia osservata con gli occhi innocenti di un bambino, priva quindi di ideologici preconcetti o di interessi politici. Sono anni difficili, che egli ha percorso in prima persona, valutandone i diversi aspetti, nel bene e nel male.

«Quando si argomenta sul fascismo mussoliniano – spiega Andrea Merlo – si rischia di essere tacciati di revisionismo. Ed essere considerati revisionisti viene inteso come una colpa, un tradimento della verità. Ragionando però con la mente sgombra da pregiudizi ci si dovrebbe rendere conto che non sempre è così. Se si raccontano avvenimenti veri, episodi realmente accaduti o si descrivono situazioni vissute personalmente, l’eventuale revisionismo dovrebbe risultare un merito, un rispettoso omaggio alla storia».

«Quanto riportato in questo libro – continua l’autore – è il documentario degli anni in cui, da bambino, ho vissuto nel ventennio fascista. È un ricordo forse ingenuo, poco approfondito ma estremamente sincero e soprattutto, considerata l’età, non influenzato da ideologie o prevenzioni di sorta. Potrà piacere o essere giudicato negativamente, ma non si potrà mai dire che i fatti e le situazioni descritte non siano vere. Di quel periodo vengono ricordati aspetti positivi, senza però dimenticare quelli negativi. Come testimonia, dopo le lodi al valido periodo centrale, la severa condanna per gli anni dell’insensato e funesto finale».

Andrea Merlo, nato a Genova da genitori gaviesi, ha trascorso gli anni della guerra a Gavi e, dopo una parentesi di studio e di lavoro nel capoluogo ligure, è tornato definitivamente a vivere a Gavi nel 1962. Nel 1994 ha fondato il settimanale “Il Nostro Giornale” e lo ha diretto fino al 1998. Il suo ultimo libro, “Il tesoro del partigiano”, è uscito nel 2014.

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