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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
20 Febbraio 2017
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Outlet aperto anche a Pasqua, i dipendenti protestano con una petizione

Aumentano i giorni di apertura dell'Outlet di Serravalle Scrivia e tra i lavoratori serpeggia il malcontento. Nel corso del 2017 i negozi rimarranno aperti due giorni in più: a Pasqua e a Santo Stefano. Scendono dunque a due i giorni di chiusura dell'Outlet: lo shopping si fermerà solo a Natale e a capodanno

Aumentano i giorni di apertura dell'Outlet di Serravalle Scrivia e tra i lavoratori serpeggia il malcontento. Nel corso del 2017 i negozi rimarranno aperti due giorni in più: a Pasqua e a Santo Stefano. Scendono dunque a due i giorni di chiusura dell'Outlet: lo shopping si fermerà solo a Natale e a capodanno

SERRAVALLE SCRIVIA – Aumentano i giorni di apertura dell’Outlet di Serravalle Scrivia e tra i lavoratori serpeggia il malcontento. Domenica scorsa i dipendenti del centro commerciale hanno saputo che nel corso del 2017 i negozi rimarranno aperti due giorni in più: a Pasqua e a Santo Stefano. Scendono dunque a due i giorni di chiusura dell’Outlet: lo shopping si fermerà solo a Natale e a capodanno.

La decisione non giunge inaspettata: da tempo i centri commerciali hanno imboccato la strada degli orari prolungati e delle aperture festive. Nel novese non sono ancora arrivati i supermercati aperti 24 ore su 24 (succede al Carrefour di Tortona) ma qualche attività commerciale che non chiude mai i battenti c’è, come il “Forno dell’antica ricetta” di via Raggio.

La scelta della dirigenza di McArthurGlen rinfocola le polemiche sulle aperture nei giorni festivi. Da una parte c’è chi sottolinea che i dipendenti dei centri commerciali sarebbero costretti a orari assurdi, che non terrebbero conto delle esigenze familiari e personali. Dall’altra chi fa presente che molte cose sono cambiate negli ultimi anni: se i centri commerciali sono aperti la domenica, è perché per molti è comodo fare la spesa quel giorno, piuttosto che in settimana.

C’è chi fa leva sul discorso economico: con la disoccupazione all’11,9 per cento (quella giovanile è oltre il 39 per cento), si è già fortunati ad avere un lavoro, e c’è poco da fare gli schizzinosi sui turni festivi. È proprio la crisi che ci costringe ad accettare condizioni di lavoro indecenti, ribattono gli altri.

I dipendenti dei centri commerciali non sono gli unici a lavorare di domenica, anzi. Da sempre bar, ristoranti e locali pubblici rimangono aperti nei giorni di festa. Lo stesso vale per cinema e musei e per le fabbriche a ciclo continuo. Senza contare poi chi si occupa di servizi essenziali, come sanità, forze dell’ordine, sicurezza pubblica, trasporti, telecomunicazioni, energia e gas… Ma il lavoro domenicale non è più l’eccezione, è diventato la regola, sostiene chi chiede maggiore attenzione alle esigenze dei dipendenti. E in più, aggiungono altri, bisogna ricordare che la Pasqua per i cristiani è il giorno più importante dell’anno e tale festività andrebbe rispettata.

Insomma, un ginepraio di opinioni differenti in cui è difficile districarsi. Tra i dipendenti dell’Outlet di Serravalle c’è chi ha organizzato una raccolta firme per chiedere l’intervento dei sindacati. Ampliando lo sguardo oltre il nostro territorio, però, si scopre che sono molti i grandi centri commerciali che hanno adottato da tempo la politica delle due uniche chiusure di Natale e capodanno. Segno che evidentemente c’è voglia di fare shopping anche a Pasqua, e il cliente, si sa, ha sempre ragione. O no?