Dalla Francia arriva a Novi “L’alveare che dice sì”
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Carlotta Codogno - c.codogno@ilnovese.info  
7 Marzo 2017
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Dalla Francia arriva a Novi “L’alveare che dice sì”

"L'alveare che dice sì!" è un nuovo modello di impresa solidale nata nel 2011 in Francia e che, nel corso degli anni, ha preso piede anche in Inghilterra, Spagna, Germania, Belgio, per giungere nel 2014 in Italia e nel 2017 a Novi Ligure

"L'alveare che dice sì!" è un nuovo modello di impresa solidale nata nel 2011 in Francia e che, nel corso degli anni, ha preso piede anche in Inghilterra, Spagna, Germania, Belgio, per giungere nel 2014 in Italia e nel 2017 a Novi Ligure

NOVI LIGURE – L’alveare che dice sì! è un nuovo modello di impresa solidale nata nel 2011 in Francia e che, nel corso degli anni, ha preso piede anche in Inghilterra, Spagna, Germania, Belgio, per giungere nel 2014 in Italia e nel 2017 a Novi Ligure.
Ma esattamente cosa sono questi alveari? Gli alveari, inseriti in una piattaforma online che mette in relazione produttori e consumatori di una data città diminuendone le reciproche distanze, rappresentano una comunità, un punto di incontro per i cittadini che interagiscono ed acquistano direttamente dai produttori locali selezionati dai gestori di ogni singolo gruppo. Lo spirito del sito www.alvearechedicesi.it è quello di promuovere la filiera corta nella quale i produttori locali propongono i loro prodotti alla comunità e, il nome alveare, nasce proprio dallo spirito di condivisione e cooperazione che caratterizza questa iniziativa. Una volta iscritto all’alveare più vicino, il cittadino può fare la spesa direttamente da casa e pagare online; il ritiro della merce avverrà di persona, una volta a settimana, nel giorno e nel luogo di distribuzione, ovvero nell’alveare della città, organizzato dal gestore del gruppo di riferimento: questa occasione sarà preziosa per poter conoscere direttamente i produttori e scambiare con loro idee e pareri.

Da pochi giorni è nato anche a Novi Ligure un alveare che, però, è ancora in fase di sviluppo poiché per essere attivo ha bisogno di minimo 100 iscritti; la creazione è stata possibile grazie all’iniziativa di una giovane cittadina novese, Silvia Remotti da sempre interessata ai temi di sostenibilità e alimentazione
: il punto d’incontro che è stato pensato per il ritiro della merce è la Bottega di Equazione (Cooperativa Sociale Onlus) in Via Paolo da Novi 51: qui i cittadini, che hanno ordinato e già pagato online, potranno ritirare la loro spesa direttamente dai produttori.
Silvia racconta di aver conosciuto questa iniziativa a Milano e di esserne stata subito colpita; ci spiega che è una realtà molto simile al GAS (gruppo acquisto solidale) ma che si è sviluppata nella versione 2.0 con l’utilizzo del web; il vantaggio dell’uso di una piattaforma online è principalmente quella di ottimizzare e rendere più chiara ed efficiente l’organizzazione e tutti i processi che si trovano dietro a questa realtà di vendita.

La ricerca dei produttori è iniziata e ci sono già le prime adesioni; Silvia ci anticipa che saranno proposti soprattutto prodotti freschi come frutta, verdura, carne, uova, formaggi e yogurt e che, nonostante per regola sia possibile arrivare a rintracciare produttori nel raggio massimo di 250km, il suo obiettivo è di accorciare tale distanza e rimanere quanto più possibile nella zona del novese, un’area molto ricca di contadini e aziende agricole medio piccole che possono offrire qualità e varietà alla comunità.
«Requisito fondamentale per scegliere i produttori è quello di cercare coloro che possano offrire prodotti buoni, sani, equi e sostenibili soprattutto dal punto di vista sociale. Mi piacerebbe che l’alveare costituisse un modo per far conoscere a più persone possibili cosa vuol dire acquistare in modo critico e consapevole».

Silvia, inoltre, precisa che «… per far sì che l’alveare sia attivo dobbiamo raggiungere 100 iscritti quindi colgo l’occasione per invitare tutti ad andare sul sito L’alveare che dice sì!, cercare l’alveare di Novi ed iscriversi… questa è un’ottima occasione per conoscere il nostro territorio e tutto ciò che di buono può offrire sviluppando la cultura del km0. Insomma…Più siamo meglio è!»
Ad oggi, in Italia, sono presenti più di 120 alveari, indipendenti che si autogestiscono, con maggior concentrazione in Lombardia, Piemonte, Toscana e Lazio.
La missione principale degli alveari, e certamente anche dell’alveare di Novi, è, dunque, proprio quella di rendere accessibile ad un numero sempre più vasto di persone la possibilità di sviluppare un consumo critico e di scegliere un’alimentazione sostenibile, sana, composta di prodotti tipici, supportando l’agricoltura e l’economia locale.

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