Anna Assandri, giovane donna ai vertici dell’Anpi
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Maurizio Iappini - m.iappini@ilnovese.info  
8 Marzo 2017
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Anna Assandri, giovane donna ai vertici dell’Anpi

Sembra un ossimoro ma non lo è, anzi appare un invito a mantenere salde le corde della memoria, quelle che ci permettono di ricordarci "chi siamo e da dove veniamo". Anna Assandri, 24 anni, studentessa universitaria in Scienza Ambientali, presiede da meno di un anno la sezione Anpi di Silvano d'Orba

Sembra un ossimoro ma non lo è, anzi appare un invito a mantenere salde le corde della memoria, quelle che ci permettono di ricordarci "chi siamo e da dove veniamo". Anna Assandri, 24 anni, studentessa universitaria in Scienza Ambientali, presiede da meno di un anno la sezione Anpi di Silvano d'Orba

SILVANO D’ORBA – Sembra un ossimoro ma non lo è, anzi appare un invito a mantenere salde le corde della memoria, quelle che ci permettono di ricordarci “chi siamo e da dove veniamo”. Anna Assandri, 24 anni, studentessa universitaria in Scienza Ambientali, presiede da meno di un anno la sezione Anpi di Silvano d’Orba, un gruppo nato e voluto per ricordare e mantenere vivi i valori di quei ragazzi che 70 anni fa, giovani e giovanissimi, salirono sui monti per combattere il nemico nazifascista.

Una scelta che i saggi partigiani e aderenti all’Anpi hanno voluto fare per dare una valenza simbolica forte: chi meglio dei giovani può portare avanti il ricordo e la conservazione di quei valori che ispirarono loro in gioventù. Che pensa però che Anna sia una “foglia di fico” o uno specchietto per le allodole si sbaglia.

Idee chiare, oratoria semplice e diretta, Anna Assandri dimostra ben più dei suoi 24 anni. L’ovadese è la più giovane italiana a ricoprire una carica di quel genere: se ne sono accorti anche in altre regioni e infatti Anna è spesso chiamata come relatore ufficiale di commemorazioni partigiane, in Piemonte o in altre regioni.

“Il miglior complimento me lo ha fatto quest’estate una signora che al termine di una manifestazione mi ha detto di avere sentito vibrare il cuore durante l’orazione”, spiega orgogliosa la giovane donna che sa di essere, per ora una “mosca bianca”: “L’Anpi è sempre stata un’associazione maschile: nella iconografia ufficiale il Partigiano è giovane, uomo e coraggioso. Le donne non vengono ricordate ma il loro contributo fu fondamentale”.

Il feeling maggiore Anna Assandri lo ritrova coi vecchi combattenti: “Adoro ascoltare le storie di chi ha vissuto la Resistenza in prima linea e ogni Partigiano che incontro è una fonte di conoscenza ma il modello è quello di mio nonno che stava per diventare partigiano quando la guerra finì: gli fu proposto di fregiarsi di quel titolo ma rifiutò per rispetto a chi era davvero andato sui monti a combattere. E’ questo il ruolo che spetta ai giovani, ascoltare e tramandare quelle vicende prima che i testimoni diretti siano usciti di scena: abbiamo gli strumenti tecnologici per farlo, basta solo volerlo”.

Presidente di una sezione passata da 70 a quasi 120 iscritti in un paese di meno di 2mila abitanti, Anna Assandri ha un preciso mandato: “Mi piacerebbe aprire nuove sezioni Anpi nei paesi che hanno vissuto la Resistenza come Bosio, Rocca Grimalda o Mornese, luoghi dove le vecchie sezioni sono state chiuse. Ho 23 anni e un lustro di mandato davanti ma vorrei arrivare alle prossime elezioni del Direttivo indicando un nuovo presidente di 20-25 anni a cui far rivivere la mia storia”.

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