Sciopero del commercio: flop, successo o nessuno dei due?
Ilsindacato vince perché blocca il centro, ma perde perché non riesce davvero a coinvolgere i lavoratori. La McArthurGlen vince, perché i negozi erano aperti, ma perde perché averli aperti ma vuoti significa sprecare un mucchio di soldi. Hanno perso tutti
Ilsindacato vince perché blocca il centro, ma perde perché non riesce davvero a coinvolgere i lavoratori. La McArthurGlen vince, perché i negozi erano aperti, ma perde perché averli aperti ma vuoti significa sprecare un mucchio di soldi. Hanno perso tutti
La prima ombra è sulla partecipazione dei lavoratori del centro. Solo un negozio è rimasto chiuso, la sartoria. Lo ha deciso il titolare, e mettere tra i successi dei lavoratori quella che un tempo si chiamava “serrata” lascia qualche dubbio. Altri negozi all’interno dell’Outlet sono rimasti chiusi, ma pare non perché i lavoratori hanno fatto sciopero, ma perché non sono riusciti ad arrivare a lavorare causa blocchi stradali.
Il blocco stradale ha funzionato perché sono venuti a dar man forte ai lavoratori del commercio i metalmeccanici della Fiom, che sono esperti in questi lavori “pesanti”. Ha funzionato anche perché polizia stradale, carabinieri e polizia municipale hanno provveduto a deviare il traffico ben prima che arrivasse ai blocchi, rendendo il lavoro dei manifestanti abbastanza facile.
I numeri della manifestazione sono altalenanti: chi parla di 500 persone, chi di 300. Prendiamo per buono il più alto, ma il problema -soprattutto per gli organizzatori – è capire quanti dei manifestanti fossero lavoratori del centro; probabilmente un centinaio, forse meno, che sui 2500 occupati del centro non sono certo una percentuale formidabile.
Il sindacato quindi raggiunge l’obbiettivo di bloccare il “centro commerciale più grande d’Europa”, ma perché si porta i rinforzi. L’obbiettivo di coinvolgere i lavoratori non si può dire che sia stato raggiunto, ma del resto siamo alla nascita di un movimento di protesta.
E la controparte? Non ha ceduto di un millimetro, se non con la concessione di aprire due ore dopo a Pasqua per permettere la partecipazione alle funzioni religiose. Sabato mattina i negozi erano tutti aperti, ma deserti causa blocco, con il conseguente enorme danno economico di dover pagare gli stipendi ai dipendenti e non battere neppure uno scontrino. Dal punto di vista economico, se i lavoratori avessero fatto sciopero in massa sarebbe andata meglio per i proprietari dei negozi, che non avrebbero dovuto pagare le ore infruttuose dei propri dipendenti.
La domenica di sciopero invece è saltata completamente: nella discussa giornata di Pasqua tutto è filato liscio.
Tiriamo le somme: il sindacato vince perché blocca il centro, ma sopratutto perde perché non riesce davvero a coinvolgere i lavoratori. La McArthurGlen vince, perché a Pasqua apre e perché i negozi erano aperti, ma sopratutto perde perché averli aperti ma vuoti significa perdere un mucchio di soldi.
Hanno perso tutti.
Dopo la manifestazione di sabato, c’è stato un incontro tra la direzione del centro e una delegazione dei manifestanti. Si è avviato un confronto, e questo è un bene. Ma se lo avessero fatto prima, sarebbe stato meglio.
Se c’è stato un merito, è stato l’aver riportato all’agenda del governo – come sottolineato dal senatore Fornaro – il tema di una legge che regolamenti le aperture del commercio. Ma in quale pagina dell’agenda, non si sa.