Uno spettacolo davvero “fuori misura” per Andrea Robbiano
Se duecento sembran poche: tante sono le repliche dello spettacolo teatrale "fuori misura" che ha per protagonista l'attore novese Andrea Robbiano. A Milano al teatro Leonardo è andata in scena l'ennesima replica di una pièce della regista Valeria Cavalli che ha colpito nel segno
Se duecento sembran poche: tante sono le repliche dello spettacolo teatrale "fuori misura" che ha per protagonista l'attore novese Andrea Robbiano. A Milano al teatro Leonardo è andata in scena l'ennesima replica di una pièce della regista Valeria Cavalli che ha colpito nel segno
In “Fuori Misura”, Robbiano è un insegnante divenuto operatore di call center che riceve la prima supplenza e dovrà spiegare Giacomo Leopardi ai suoi allievi: nella prima parte, il neo prof si esercita in casa davanti a Salim, algerino custode del palazzo (sempre Robbiano che in scena muove una scopa) che di italiano capisce poco ma che alla fine spiegherà agli spettatori la funzione della poesia.
“Il miglior complimento lo ricevetti proprio da un ragazzo egiziano di 17 anni che dopo lo spettacolo, dedicato agli studenti, mi riconobbe in metropolitana e mi spiegò di essersi immedesimato nel Leopardi riuscendo a ridere su temi pesanti e attuali”, racconta Robbiano che ha già in cantiere un nuovo lavoro: “Debutterò a Cinisello Balsamo a breve sul fenomeno delle streghe analizzato sotto i profili antropologico e storico, si chiamerà Erbanera”.
Per un novese purosangue che si divide fra la sua città natale (dove opera col teatro del Rimbombo) e quella adottiva (Milano), il cruccio è non essere ancora riuscito a portare il suo spettacolo a Novi: “La compagnia Manifatture teatrali milanesi è milanese e i costi sarebbero eccessivi”.
Andrea Robbiano, 33 anni spesi tutti nell’arte, intende il teatro come un mestiere solo da pochi anni: “Quando iniziai presi la recitazione come un gioco ma quando la compagnia milanese dove avevo studiato (Quelli del Grock; ndr) mi chiamò il giorno dopo la fine dei corsi per una Suite home sulla violenza domestica capii che quel che mi piaceva fare avrebbe potuto diventare un mestiere”.