Novese, un anno dopo: tante parole, pochi fatti
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Maurizio Iappini - m.iappini@ilnovese.info  
15 Maggio 2017
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Novese, un anno dopo: tante parole, pochi fatti

Si rimane alla finestra in attesa di un principe azzurro che venga da fuori città e si prenda in sposa la bella addormentata Novese, che però non si potrà più chiamare così perché quel nome, se lo mettano in testa tutti, appartiene ormai alla storia e accostarlo a qualche altra sodalizio semplicemente irrita chi quei colori ha tifato

Si rimane alla finestra in attesa di un principe azzurro che venga da fuori città e si prenda in sposa la bella addormentata Novese, che però non si potrà più chiamare così perché quel nome, se lo mettano in testa tutti, appartiene ormai alla storia e accostarlo a qualche altra sodalizio semplicemente irrita chi quei colori ha tifato

NOVI LIGURE – L’anno scorso a giugno non si trovarono 30-40 mila euro per attrezzare una nuova società per la prima categoria ma a chi, come il sottoscritto, chiedeva le cause di tale situazione veniva risposto da tutti (politici, addetti ai lavori, imprenditori) che si trattava di un “momento fisiologico” perché il nome Novese spaventava vista l’istanza di fallimento pendente sul club, poi effettivamente fallito a inizio novembre.

Un anno dopo, nulla è cambiato: tante parole e pochi fatti
. Il sindaco di Novi Rocchino Muliere un anno addietro spiegava che c’era il tempo per allestire un progetto serio che mettesse d’accordo un po’ tutti e rilanciasse il calcio in città: a quel che risulta, un anno dopo, quel progetto è ben lungi dal partire. Si rimane alla finestra in attesa di un principe azzurro che venga da fuori città e si prenda in sposa la bella addormentata Novese, che però non si potrà più chiamare così perché quel nome, se lo mettano in testa tutti, appartiene ormai alla storia e accostarlo a qualche altra sodalizio semplicemente irrita che quei colori ha tifato.

Il principe azzurro ha un nome e un cognome, oltre che una serietà che nessuno può discutere: Lino Gaffeo. L’ex patron anche della Novese è indeciso se rimanere a Voghera o cambiare aria ma i soliti bene informati spiegano che le condizioni per tornare a Novi che Gaffeo chiede non sono semplici: la garanzia di ripartire almeno dalla Promozione e la compartecipazione del tessuto economico cittadino al progetto.

Condizioni difficili perché l’iscrizione d’ufficio alla Promozione dipende dalla Federazione la quale a fine aprile, con un comunicato ufficiale che sa tanto di risposta ai tanti che danno per scontata la faccenda, ha fatto sapere che quest’anno si terrà rigorosamente conto della graduatoria dei ripescaggi per completare le liste dei campionati regionali: normale dopo che l’anno scorso la Federazione permise alla Novese di non si sa bene chi di essere iscritta (una proroga concessa in un weekend permise alla pseudo dirigenza biancoceleste di trovare fondi e campo per essere in regola) all’Eccellenza dove non disputò nemmeno una partita mentre l’Acqui arrivò a dicembre prima di essere radiata.

Una gaffe federale regionale che i vertici piemontesi non vogliono più ripetere e che dovrebbe far riflettere i tanti possibilisti che a parole danno l’iscrizione in Promozione come scontata. Qualcuno segnala l’attivismo di qualche ex dirigente nel trovare un club da cui rilevare il titolo sportivo in quelle categorie: percorso forse più semplice ma non per questo in discesa perché non si capisce come una città che non è in grado di trovare 40 mila euro per un campionato di Prima categoria possa essere in grado di cacciare del denaro per acquisire un titolo sportivo.

Ma anche l’altra condizione che Lino Gaffeo avrebbe richiesto ai tanti novesi che in queste settimane lo hanno corteggiato non è semplice: chi è in grado di contribuire economicamente alla nuova Novese? Non si tratta di versare cifre simboliche di poche migliaia di euro, non si tratta di ricoprire cariche sociali ma di investire nel calcio, un’attività spesso a fondo perduto. Non si capisce chi e quando possa essere convinto a farlo se neppure il Sindaco di Novi (con tutto il carisma e l’autorità morale che una carica politica emana) l’anno passato riuscì nell’impresa.

Insomma, chi scriveva un anno fa che delle Novese non gliene fregava niente a nessuno forse era duro ma aveva centrato il segno perché 365 giorni dopo nulla è cambiato e l’assenza di una società di calcio in grado in un futuro non troppo lontano di diventare l’erede della Novese viene vissuta non come una sconfitta ma come una tragica fatalità. Fra due anni Novi vivrà da protagonista (speriamo) il centenario della nascita di Fausto Coppi, evento di portata mondiale che catalizzerà l’attenzione di tutti facendo passare in secondo piano un altro anniversario, quello della fondazione della Novese, un club che ormai appartiene ai libri di storia.

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