Turismo motore dello sviluppo locale? La parola agli albergatori
Il settore della ricettività sembra andare a gonfie vele negli ultimi anni. Ma molti turisti vengono per l'Outlet, e snobbano il resto del territorio, mentre continuano le presenze legate a motivi di lavoro, nonostante lo stop nei cantieri del terzo valico
Il settore della ricettività sembra andare a gonfie vele negli ultimi anni. Ma molti turisti vengono per l'Outlet, e snobbano il resto del territorio, mentre continuano le presenze legate a motivi di lavoro, nonostante lo stop nei cantieri del terzo valico
Siamo andati a trovare chi si occupa di ricettività e gli abbiamo posto alcune domande, per chiarirci le idee.
A Novi Ligure un Hotel simbolo è sicuramente Villa Pomela. Posta a due passi dall’outlet, immersa nel verde delle colline novesi, è uno degli hotel di charme più belli d’Italia.
Cesare Sabatini è il direttore della struttura, famosa anche per il suo ristorante. “Negli ultimi anni notiamo una lieve crescita delle presenze. Possiamo distinguere due tipologie di ospiti: quelli bussiness, dirigenti di azienda, commerciali, che vengono durante la settimana e sono soprattutto italiani. La loro presenza è importante, perchè ci dice che il tessuto produttivo del nostro territorio è in salute”.
E i turisti ci sono? “Sì, e sono soprattutto stranieri: russi, svizzeri, lituani, francesi, cinesi, giapponesi e dagli emirati arabi. Vengono sopratutto per l’Outlet, che per tutto il settore ha rappresentato un toccasana”.
Ma oltre all’Outlet cosa vanno a vedere? “Quasi sempre chi viene qui per fare acquisti, fa solo quello. A molti russi, ad esempio, non interessa nulla di quello che può offrire il territorio. Altri invece sono più curiosi verso il vino, verso l’enogastronomia, e verso l’arte. Oppure, vanno a giocare a golf: ci sono strutture molto belle che forse andrebbero promosse di più”.
Quindi, si tratta di un turismo mordi e fuggi? “Sopratutto, ma c’è anche chi passa qui da noi anche periodi più lunghi. Questa estate, ad esempio, avremo ospite una famiglia per tre settimane”.Un locale storico di Novi è l’Albergo Viaggiatori: 35 camere in centro città, di fronte alla stazione. Dietro al banco della recption, Attilia Cagliero e suo nipote Nicolò Pesce.
“I nostri ospiti sono qui sopratutto per lavoro – ci dice Nicolò – e possiamo dire che l’andamento è di stabilità rispetto al loro numero negli anni. Abbiamo avuto una battuta di arresto a causa dell’interruzione dei lavori per il terzo valico: una squadra di operai che era qui, da un giorno all’altro, è andata via”.
E il turismo? “Mordi e fuggi. C’è chi passa da Novi e vuole fare una sosta nel viaggio, chi ha rotto l’auto e deve attendere la riparazione, c’è chi va all’Outlet. Ma c’è anche chi ha un parente in ospedale…”.
“Il vero problema – ci dice Attilia – è che questo settore ha bisogno di una regolamentazione. Stanno nascendo ovunque strutture Bed & Breakfast che in sostanza fanno lo stesso nostro mestiere, ma a condizioni differenti è più favorevoli a loro. Il contesto normativo in cui si muovono gli alberghi è preciso e richiede innumerevoli adempimenti burocratici che non sono richiesti a queste strutture”.
Gianni e Paola invece hanno messo su da poco tempo un Bed & Breakfast nel centro storico di Novi, tre camere dotate di ogni comfort. “Abbiamo appena avviato questa attività e siamo soddisfatti. In effetti, c’è davvero richiesta e il nostro territorio attira persone per i più svariati motivi, non solo l’outlet che la fa da padrone. Il centro storico di Novi è bello, ci sono molti locali in cui mangiare bene e questo è un fattore importante”.
Anche Eleonora Gatti ha dato vita al B&B Villino Stefania ad Arquata Scrivia nel marzo 2017 e, a due mesi di attività, racconta la sua esperienza: “Da marzo ad oggi abbiamo avuto un feedback positivo per quanto riguarda i pernottamenti e nonostante siamo aperti da poco tempo l’affluenza è stata tanta e non ce lo aspettavamo”. “Sicuramente – prosegue – la vicinanza dell’Outlet gioca a nostro favore: sono diversi, infatti, i visitatori del centro di Serravalle che decidono di passare la notte qui…parlo soprattutto di stranieri quali russi e cinesi. Abbiamo avuto, però, anche famiglie francesi, cilene e dell’Azerbaijan che hanno deciso di “sfruttare” Arquata come base per poi muoversi in treno per visitare Genova e Milano. Non mancano, infine, coloro che pernottano qui per motivi di lavoro”.