Giuseppe: “Omosessualità non è diversità”
Pozzolese, trentenne, Giuseppe Santo racconta la vita di un omosessuale in un paese di provincia. "I fatti della Cecenia mi hanno toccato particolarmente e ho sentito il bisogno di mandare un messaggio: chi ha dettato le regole dell'amore? L'amore non ha regole"
Pozzolese, trentenne, Giuseppe Santo racconta la vita di un omosessuale in un paese di provincia. "I fatti della Cecenia mi hanno toccato particolarmente e ho sentito il bisogno di mandare un messaggio: chi ha dettato le regole dell'amore? L'amore non ha regole"
“Oggi c’è la tendenza a non parlare – continua Giuseppe – io invece penso che ce ne sia un gran bisogno. I fatti della Cecenia mi hanno toccato particolarmente e ho sentito il bisogno di mandare un messaggio: chi ha dettato le regole dell’amore? L’amore non ha regole, è un ingrediente fondamentale nella vita ed è giusto che tutti abbiano la possibilità di esprimersi alla luce del sole”.
L’omosessualità, secondo Giuseppe, viene vista ancora come una vita parallela. Per lui, invece, non è una diversità, ma un modo di esprimersi al 100%. Nonostante queste premesse, quella di Giuseppe è una storia positiva. Ci parla di un’omosessualità senza pregiudizi e senza discriminazioni, sebbene vissuta in un piccolo paese di provincia. “Ho capito di essere omosessuale intorno ai 16 anni. In quegli anni, a scuola, avevo paura di non essere capito, di essere escluso. Ma, dall’altra parte, mi sentivo come rinchiuso in una stanza buia perché non potevo esprimere me stesso. Invece, dopo aver dichiarato il mio modo di vivere ho passato gli anni più belli: ho avuto solo reazioni positive, ci sono state lacrime perché finalmente mi ero tolto questo peso, mi sono persino scusato per non essere stato me stesso fino a quel momento” .
E con i genitori com’è andata? “Io mi sono sempre raccontato molto, con gli amici ma soprattutto con i miei genitori, che mi hanno insegnato quanto sia ampio il concetto di amore. Premetto che vengo da una famiglia meridionale, tradizionalista e molto cattolica. Subito sono rimasti sbalorditi, ma mi hanno sempre accettato e sostenuto”.
Giuseppe confessa di aver voglia di quotidianità, di trovare la persona giusta con cui formare una famiglia come la sua e avere un figlio. “Sono favorevole alle unioni gay. Oggi è ancora difficile per un omosessuale farsi una famiglia e, soprattutto, avere figli. Ma se è questo che si vuole bisogna provarci. Ho da poco conosciuto una coppia di Genova che ce l’ha fatta e ammiro la loro forza”.
Giuseppe ammette che, nel nostro Paese, sarà difficile essere figlio di una coppia di omosessuali, ma crede che lo si accetterà abbastanza in fretta e, alla fine, sarà molto bello: “Porterà a concetti di vita diversi. Si farà sicuramente fatica, ma oggi il mondo corre veloce e credo che ci si abituerà in breve tempo. Questi messaggi stanno già passando attraverso la televisione, canale ancora importantissimo per la comunicazione: l’omosessualità non è più nascosta, si vede nei telefilm, nelle pubblicità e nei programmi televisivi. In Italia siamo agli inizi ma io sono fiducioso. È anche per questo che ne voglio parlare tanto”.
Giuseppe ha anche un profilo Instagram dove, attraverso immagini e testi, parla di amore, sentimenti ed emozioni. “Ho iniziato un po’ per gioco. I social network sono dei canali potentissimi, internazionali, attraverso i quali puoi arrivare veramente a chiunque e trasmettere i tuoi messaggi”. Primi fra tutti messaggi d’amore, l’amore che, secondo questo ragazzo, dovrebbe distruggere qualsiasi conflitto, mediatico e politico.