Alla Maddalena un museo per Aldo Coscia, il pittore della Frascheta
Scomparso nel 2009, l'artista e mecenate novese aveva consacrato la propria vita alla pittura. Oggi la Confraternita della Maddalena lo ricorda con uno spazio espositivo permanente: una trentina di opere che costituiscono un "assaggio" della sua vastissima produzione
Scomparso nel 2009, l'artista e mecenate novese aveva consacrato la propria vita alla pittura. Oggi la Confraternita della Maddalena lo ricorda con uno spazio espositivo permanente: una trentina di opere che costituiscono un "assaggio" della sua vastissima produzione
Aldo Coscia, il “poeta della Frascheta”, era particolarmente partecipe della Confraternita, tanto che alla sua morte volle lasciare all’organizzazione religiosa tutto il suo patrimonio, tuttora utilizzato per azioni di carità, nel rispetto del motto “Fede e opere”. La Confraternita – che da sempre è custode dei tesori artistici della chiesa della Maddalena – con la scomparsa del pittore si arricchì anche dell’ingente corpus di straordinarie opere realizzate da Coscia nel corso della sua esistenza. Venerdì una piccola parte di esse saranno esposte al pubblico con l’apertura dello spazio “Aldo Coscia” accanto all’Oratorio di via Abba: due ampie sale restaurate in accordo con le Soprintendenze su progetto degli architetti novesi di Archeostudio.
Una trentina di opere che costituiscono un po’ un riassunto della vita artistica di Coscia, «un percorso fatto di continua ricerca – ha ricordato Ristagno – Esattamente come era stato il suo approccio alla religione, una continua lotta per consolidare la sua fede».
«Abbiamo inteso fornire un esempio del lavoro del pittore novese – ha detto Maria Luisa Caffarelli, che con Rino Tacchella ha curato la catalogazione e la scelta delle opere – illustrando il suo lento passaggio dal figurativo verso l’astrazione».
“Poeta della Frascheta”, dicevamo, perché Coscia ritraeva i suoi paesaggi preferiti stando nella sua casa di campagna, un luogo di osservazione privilegiato a cui era legatissimo. «Da lì, partiva per lunghe camminate nelle campagne e lungo lo Scrivia, dove recuperava poveri come assi, porte dismesse, vecchi cassetti, anche pietre. Che poi usava come “tela” per le proprie opere», ha raccontato Tacchella.
Lo spazio espositivo che sarà inaugurato venerdì (e che successivamente rimarrà aperto al pubblico ogni sabato dalle 17.00 alle 19.00) non costituisce l’unico omaggio della Confraternita a Coscia. Nella prospettiva di predisporre un catalogo generale delle opere, la Maddalena ha dato incarico alla casa editrice Sagep di dare alle stampe una piccola pubblicazione che ne costituisce una preziosa anteprima e un’agile introduzione al suo mondo figurativo ed esistenziale. Contiene la presentazione di Ristagno e i testi di Caffarelli e Tacchella, nonché la riproduzione di alcuni dipinti esposti: un mondo privato, un racconto segreto che diventa però reale grazie alla sua pittura al tempo stesso vera e allusiva. Una pittura che lo ha accompagnato come una passione sempre più dominante accanto alla fede, e associata all’amore per la campagna e la natura.
Il servizio completo sul Novese in edicola a partire da domani, giovedì 8 giugno.