Uccide il marito a coltellate: “ero esasperata”
Ha ucciso il marito con un coltello da cucina affilato: diverse coltellate al volto, alla schiena e al petto. E' stata fermata dai Carabinieri allarmati dai vicini di casa nel vicolo con ancora l'arma insanguinata in borsa. Il figlio ha tentato di fermarla ma era troppo tardi. Sul corpo di Walter Corradini è stata disposta l'autopsia. La donna si trova in carcere a Torino
Ha ucciso il marito con un coltello da cucina affilato: diverse coltellate al volto, alla schiena e al petto. E' stata fermata dai Carabinieri allarmati dai vicini di casa nel vicolo con ancora l'arma insanguinata in borsa. Il figlio ha tentato di fermarla ma era troppo tardi. Sul corpo di Walter Corradini è stata disposta l'autopsia. La donna si trova in carcere a Torino
Non erano una novità le litigate tra i due, a detta del vicinato. Ed è proprio un vicino di casa ad aver avvisato le forze dell’Ordine per il “silenzio” che era seguito all’ennesimo screzio tra la coppia e al forte colpo udito poco prima. L’uomo, Walter Corradini, 69 anni è stato trovato esanime in una pozza di sangue in bagno. In casa i Carabinieri hanno trovato il figlio di 24 anni, anche lui in forte stato confusionale, che indicava il corpo del padre, ritrovato in posizione supina con evidenti segni di accoltellamento. Il ragazzo ha raccontato ai Carabinieri di essere stato svegliato dalle urla del padre mentre si trovava ancora nella propria camera. Di aver raggiunto il bagno, avere afferrato la madre, trovata accovacciata sul corpo del padre, riuscendo con difficoltà a riportarla alla calma. Dopodiché, la donna gli avrebbe chiesto di rimanere in casa mentre lei si sarebbe recata dai Carabinieri.
Dagli accertamenti effettuati nell’immediatezza, coordinati dal Sostituto Procuratore di turno giunto sul posto e confortati dall’intervento del medico legale, è stato chiarito che Walter Corradini sarebbe stato colpito con otto fendenti, al volto, alla schiena e al petto. Dall’esito delle prime indagini e dalle dichiarazioni della vittima ascoltata in caserma a Novi Ligure, l’omicidio sarebbe riconducibile a uno stato di esasperazione derivante dagli ormai logori rapporti familiari tra i coniugi e in particolare a una serie di pregressi maltrattamenti subiti nel tempo dalla donna. La donna durante il primo interrogatorio in forte stato confusionale non ha saputo dare dettagli sull’accaduto ma ha solo raccontato di essere ormai “esasperata”.
L’appartamento è stato sequestrato dai Carabinieri e la salma messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per l’autopsia. La donna, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal legame di convivenza, è stata portata al carcere di Torino, in attesa della convalida dell’arresto.