Tutto il meglio del blues con i sei dei Majin
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Carlotta Codogno - c.codogno@ilnovese.info  
21 Settembre 2017
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Tutto il meglio del blues con i sei dei Majin

Sei sono i ragazzi che danno vita ai Majin Blues: Gerardo Baldassarre alla voce, Edoardo Traverso alla tastiera, Luca Guarnieri alla batteria, Luca Benincasa alla chitarra, Jacopo Fava al basso e Federico Bertolini alla tromba

Sei sono i ragazzi che danno vita ai Majin Blues: Gerardo Baldassarre alla voce, Edoardo Traverso alla tastiera, Luca Guarnieri alla batteria, Luca Benincasa alla chitarra, Jacopo Fava al basso e Federico Bertolini alla tromba

MUSICA – Il gruppo Majin blues, che prende spunto dal cartone animato giapponese di Dragon Ball col personaggio di Majin Bu, è molto giovane, dinamico e di formazione recente in quanto nasce nella primavera di quest’anno.

Sei sono i ragazzi che compongono i Majin Blues: Gerardo Baldassarre alla voce, Edoardo Traverso alla tastiera, Luca Guarnieri alla batteria, Luca Benincasa alla chitarra, Jacopo Fava al basso e Federico Bertolini alla tromba.

«Tutti noi abbiamo avuto altri gruppi ma avevamo voglia di suonare insieme e dare formai ai nostri pensieri, alla nostra voglia di fare della buona musica e di esprimerci… così nascono i Majin Blus». Racconta Traverso.
«Come si può evincere dal nome suoniamo Blues ma il range di tempo che andiamo a coprire con la nostra scaletta è molto ampio. Andiamo dal classico blues anni ’50 fino a quello degli anni ‘2000. Proponiamo pezzi come “Great balls of fire” di Jerry Lee Lewis, “Stuck in the middle with you” degli Stealers Wheel, “Backdoor man” dei Door e “Quello che non ho” di De Andrè».

Adesso il vostro repertorio, dunque, si concentra su cover. Avete in programma qualcosa di diverso per il futuro? «Sì, in effetti abbiamo già in cantiere degli inediti. È una cosa su cui stiamo lavorando da tempo. Ci piace ri-arrangiare cover, pezzi conosciuti che facciano divertire e ballare la gente ma vorremmo al più presto proporre al nostro pubblico pezzi scritti da noi. Essendo in sei all’inizio può sembrare un’operazione difficile ma in realtà ognuno porta un’idea, un’improvvisazione, un’ispirazione e pian piano vediamo nascere e diventare concreti i nostri pensieri».

Essendo un gruppo composto da sei elementi è più difficile trovare locali dove poter suonare? «Si potrebbe pensare di sì ma in realtà il blues è un genere che piace ed essere in tanti è un valore aggiunto… insomma, si sente e si fa la differenza!»

Qual è stata la vostra prima data? «Ci siamo esibiti per la prima volta in occasione di Artebirra, la festa della birra a Pasturana e poi subito dopo alla Festa dell’Unità di Novi Ligure. Dopo questi eventi abbiamo avuto un calendario molto fitto che si è concluso qualche giorno fa. Non siamo stati solo nella zona del novese ma anche a Salice Terme, a Montegioco e a Tortona.

Avete in programma altri eventi? «Sì, suoneremo sabato 23 al Bar Ferrovia (ex Dlf) a Novi Ligure… vi aspettiamo!»
 

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