Gavi, Dolcetto e Ovada: prove tecniche di alleanza
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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
14 Ottobre 2017
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Gavi, Dolcetto e Ovada: prove tecniche di alleanza

L'incontro organizzato dall'Enoteca Regionale ha coinvolto i tre consorzi di tutela di Gavi, Dolcetto e Ovada per avviare un percorso di valorizzazione comune a cavallo tra i territori del novese e dell'ovadese

L'incontro organizzato dall'Enoteca Regionale ha coinvolto i tre consorzi di tutela di Gavi, Dolcetto e Ovada per avviare un percorso di valorizzazione comune a cavallo tra i territori del novese e dell'ovadese

ECONOMIA E LAVORO – Un ponte tra Cortese e Dolcetto. Due territori che si intersecano, due vigneti un con tradizione. Se nascerà un’alleanza tra questi tre attori della viticoltura, il rosso è declinato anche come Ovada, la produzione più nobile, tutto sarà partito l’altra sera in Enoteca Regionale. L’incontro è proprio servito per una prima presa di contatto tra i tre consorzi di tutela, un modo per poter iniziare a elaborare una strategia comune.

Capofila il consorzio di tutela del Gavi che significa ogni anno poco più di 13 milioni di bottiglie. “Siamo gemelli – ha spiegato il presidente Maurizio Montobbio – che a un certo punto si sono divisi ed hanno avuto fortune diverse. Non c’è motivo per non dialogare e immaginare un futuro in sinergia”.

“Ragioniamo da tempo di questi aspetti – ha aggiunto Antonio Facchino, presidente del Consorzio del Dolcetto, 1.790.000 bottiglie nel 2015 – ed anche di un consorzio che sappia legate l’intera produzione del sud della Regione”. Proprio il Dolcetto di Ovada è stato il primo, nel 1972 a raggiungere la Doc. Avrà un ruolo anche l’Ovada, produzione di nicchia con le sue 93.500 bottiglie che punta decisamente alla qualità. La collaborazione è già stata sancita dalla partecipazione alle edizioni più recenti di “Di Gavi in Gavi”.

 

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