Gavi, Dolcetto e Ovada: prove tecniche di alleanza
L'incontro organizzato dall'Enoteca Regionale ha coinvolto i tre consorzi di tutela di Gavi, Dolcetto e Ovada per avviare un percorso di valorizzazione comune a cavallo tra i territori del novese e dell'ovadese
L'incontro organizzato dall'Enoteca Regionale ha coinvolto i tre consorzi di tutela di Gavi, Dolcetto e Ovada per avviare un percorso di valorizzazione comune a cavallo tra i territori del novese e dell'ovadese
Capofila il consorzio di tutela del Gavi che significa ogni anno poco più di 13 milioni di bottiglie. “Siamo gemelli – ha spiegato il presidente Maurizio Montobbio – che a un certo punto si sono divisi ed hanno avuto fortune diverse. Non c’è motivo per non dialogare e immaginare un futuro in sinergia”.
“Ragioniamo da tempo di questi aspetti – ha aggiunto Antonio Facchino, presidente del Consorzio del Dolcetto, 1.790.000 bottiglie nel 2015 – ed anche di un consorzio che sappia legate l’intera produzione del sud della Regione”. Proprio il Dolcetto di Ovada è stato il primo, nel 1972 a raggiungere la Doc. Avrà un ruolo anche l’Ovada, produzione di nicchia con le sue 93.500 bottiglie che punta decisamente alla qualità. La collaborazione è già stata sancita dalla partecipazione alle edizioni più recenti di “Di Gavi in Gavi”.