Acquisizione Cementir-Italcementi, l’Antitrust avvia un’indagine
L'acquisizione di Cementir Italia da parte di Italcementi finisce sotto la lente d'ingrandimento dell'Antitrust. Il nuovo gruppo avrà due centri di macinazione nei dintorni, a Novi Ligure e ad Arquata Scrivia
L'acquisizione di Cementir Italia da parte di Italcementi finisce sotto la lente d'ingrandimento dell'Antitrust. Il nuovo gruppo avrà due centri di macinazione nei dintorni, a Novi Ligure e ad Arquata Scrivia
Con l’acquisizione, Italcementi otterrà il controllo di due centri di macinazione (tra cui quello di Arquata Scrivia), cinque stabilimenti di produzione di cemento a ciclo completo, un terminale per la movimentazione di cemento e 16 impianti per il calcestruzzo. L’operazione è accompagnata da un patto con il quale Cementir Holding si impegna, per un periodo di cinque anni, a non svolgere attività in concorrenza con Italcementi nel territorio italiano.
Italcementi fa parte del gruppo Heidelberg Cement (un colosso con un giro d’affari di 15 miliardi di euro) e nel 2016 ha realizzato un fatturato mondiale di 558 milioni di euro. Italcementi è anche proprietaria di un centro di macinazione a Novi Ligure, in strada Castelgazzo.
Cementir Italia ha due società satellite (Cementir Sacci e Betontir) ed è controllata dalla Cementir Holding, che a sua volta fa parte del gruppo Caltagirone, attivo in diversi altri settori, tra cui quello delle costruzioni e dei grandi lavori. Nel 2016 Cementir ha realizzato un fatturato mondiale pari a circa 102 milioni di euro.
Il cemento deriva dalla frantumazione di materie prime (calcare e marna ad esempio) e dalla loro cottura, dalla quale si ottiene un semilavorato denominato clinker. Il clinker viene poi macinato per ottenere il cemento nelle sue varie tipologie. Mentre la cottura del clinker può avvenire soltanto negli impianti “a ciclo completo”, la produzione del cemento può avere luogo anche nei “centri di macinazione”. I costi di trasporto hanno un’alta incidenza sul prezzo finale del cemento, che raramente viene trasportato via terra per più di 250 chilometri. La zona geografica che un impianto riesce a coprire è detto catchment area.
Secondo l’analisi dell’Antitrust, nella catchment area dello stabilimento di Arquata Scrivia Italcementi detiene il 25-30 per cento delle quote di mercato, Cementir il 10-15 per cento e la società concorrente Buzzi il 20-25 per cento. Il raggruppamento Italcementi-Cementir nella catchment area di Arquata avrà quindi il 35-40 per cento delle quote di mercato.