Luigi Podestà, il pittore dei novesi riscoperto con una retrospettiva e un catalogo
A mezzo secolo dalla morte, Novi celebra il pittore Luigi Podestà con una mostra alla galleria Pagetto Arte e un catalogo di Epoké. Podestà può essere considerato il pittore novese per eccellenza, sia perché visse la sua intera esistenza nella nostra città, sia perché qui colse le fonti di ispirazione della sua opera pittorica
A mezzo secolo dalla morte, Novi celebra il pittore Luigi Podestà con una mostra alla galleria Pagetto Arte e un catalogo di Epoké. Podestà può essere considerato il pittore novese per eccellenza, sia perché visse la sua intera esistenza nella nostra città, sia perché qui colse le fonti di ispirazione della sua opera pittorica
Nato a Novi nel 1892, Podestà può essere considerato il pittore novese per eccellenza, sia perché visse la sua intera esistenza nella nostra città, sia perché qui colse le fonti prime di ispirazione della sua opera pittorica. Nella prima parte della sua vita Podestà lavorò principalmente come affreschista in diverse chiese e cappelle, perlopiù in Piemonte e Liguria. Fu dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1944, che si ritirò a Novi e iniziò a lavorare completamente come pittore dei novesi.
Il fine di Podestà era raccontare i paesaggi trasmettendone emozioni. Si è sempre parlato della “Poesia di Podestà”, affermazione questa che testimonia la percezione nei lavori dell’artista di alcuni tratti propri della poesia, come l’immediatezza e l’universalità, che non sono mai segnale di limitatezza, ma rappresentano equilibrio.
L’abitazione-studio del pittore al civico 43 di via Gramsci (allora via del Collegio) divenne un punto di ritrovo, di discussione e di creazione per gli artisti novesi dell’epoca, un vero e proprio piccolo cenacolo dove si ritrovavano personaggi che facevano parte della cultura della città, tra cui Alberto Boschi, Beppe Levrero, Aldo Coscia, Agostino Remotti, Franco Contorbia.
Considerando il periodo storico che va dagli anni Sessanta in avanti, Podestà è l’artista che più di tutti è entrato nel cuore e nelle case dei novesi, anche perché i suoi quadri erano alla portata economica di chiunque. La centralità di Novi nella vita e nelle opere di Podestà è dimostrata anche nelle mostre che l’artista organizzò, tutte allestite in città o nei paesi limitrofi.
Non a caso le collezioni novesi si sono rivelate una miniera insospettata, con una copiosa presenza di quadri dell’autore, tanto che le 45 opere presenti in questa mostra retrospettiva sono perlopiù inedite perché provenienti da collezioni private. I dipinti in mostra rappresentano la poetica dell’artista attraverso i soggetti e i luoghi più significativi della sua pittura: i dintorni novesi, i paesaggi campagnoli e gli interni rustici, le nature morte.
A completamento della retrospettiva è disponibile un catalogo (edizioni Epoké) in cui sono raccolte le foto di dipinti, le immagini personali dell’artista e l’antologia della critica. La mostra sarà visitabile fino al 20 dicembre, nei consueti orari di apertura della galleria Pagetto Arte (ingresso libero).