Il Procione Luminoso: anche un nobel può dire bufale
Ovvero: A volte non è necessario prendere LSD per fare disinformazione
Ovvero: A volte non è necessario prendere LSD per fare disinformazione
Spesso ci lascia cadere nella tentazione di credere condividere notizie e informazioni che confermano le nostre credenze o preconcetti nei più svariati campi dalla politica alla medicina al clima. Sta nell’animo umani rifugiarsi nelle proprie certezze che non metterle in discussione. E se la notizia arriva da una persona da noi ritenuta fidata perché autorevole, scienziato oppure affine alle nostre idee politiche / morali allora diamo per scontato che sia sempre vera.
Spesso bufale o notizie date in modo non corretto o fuori dal loro contesto sono fatte di proposito per fini di propaganda. I politici spesso fanno largo uso di queste tecniche e sapendo che chi li sostiene è disposto a sostenerli o a cercare giustificazioni anche contro ogni evidenza. Abbiamo esempi nei campi più disparati da tutto lo schieramento politico:
dal tema dell’immigrazione, Salvini http://www.butac.it/salvini-gli-jihadisti-e-la-disinformazione/ agli OGM con Elena Fattori http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/05/26/lonesta-andra-di-moda/ fino a quello della ricerca scientifica e l’ex-ministra Giannini http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/02/14/due-parole-al-ministro-giannini/
Ad esempio sul tema caldo degli scorsi mesi, poi i vaccini si è visita un’esplosione di bufale e disinformazione. In questo caso spesso a condividere notizie false non verificate sono state persone istruite, molte volte addirittura persone che lavorano in ambito sanitario. In parte sono persone che approfittano della loro posizione sociale per speculare sulla credulità e buona fede della gente. Altre son vittime del fatto che possedere un titolo di studi anche elevato come laurea, un dottorato o addirittura un premio Nobel non significa essere esperti ed autorevoli su tutto anzi in un mondo complesso come quello di oggi si può essere veramente esperti su un campo molto limitato. In questo articolo ad esempio si parla “dell’ignoranza degli istruiti”
Esiste addirittura una sindrome da premi Nobel http://www.skepdic.com/nobeldisease.html.
Qui Dario Bressanini https://www.youtube.com/watch?v=EF0CvkLxGr4&feature=youtu.be ci racconta la storia di qualche premio Nobel che è “sbarrellato” come Kary Mullis premio nobel in medicina che è diventato un negazioni sta dell’Aids oltre a sostenere di essere rapito dagli alieni e di vedere procioni luminosi (ma questo per effetto del Lsd). Oppure James Watson che ha scoperto la struttura del Dna ma poi sostenne che gli africani hanno un’intelligenza inferiore.
Ecco altri esempi di scienziati, giornalisti o attivisti per l’ambiente che probabilmente hanno fatti prevalere le loro convinzioni ed ideali rispetto ai dati reali ed oggettivi:
Luc Montagnier. premio nobel che per ricerche svolte negli anni ’70 e ’80 ha preso nella sua vecchiaia una deriva anti-vaccinista non supportata da alcuna prova scientifica http://www.butac.it/montagnier-le-vaccinazioni-e-lanzianita/
Giulietto Chiesa. Stimato giornalista e corrispondete estero, che a partire dal 2001 con l’attentato alle Torri Gemelle sostiene alcune teorie del complotto sull’attentato scontrandosi con il noto debunker Paolo Attivissimo (qui un articolo che in modo ironico https://attivissimo.blogspot.it/2011/08/giulietto-chiesa-e-un-agente-del-nuovo.html risponde ad alcune teorie di Chiesa).
Vandana Shiva. La affidabilità della famosa attivista Indiana che si batte contro le multinazionali e la Monsanto in particolare, è stata messa in dubbio https://www.newyorker.com/magazine/2014/08/25/seeds-of-doubt dal fatto che portare avanti le sue cause utilizza dati falsi o non correttamente interpretati Le correlazioni fra fra suicidi di contadini indiane e Ogm che si è dimostrata inconsistente, come mostrato qui http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/02/l%E2%80%99inesistente-legame-tra-suicidi-e-cotone-ogm-parte-2/369869/
Infine Come difendersi da tutto ciò? Valutare l’affidabilità dell’affermazione stessa e non l’autorità del suo autore.