Il forte di Gavi si apre al teatro e all’arte
Narrare la storia del forte di Gavi anche grazie a coinvolgenti visite guidate teatrali. E' il progetto "Gavi: Forte di cultura, arte e storia". L'idea è venuta alla direttrice della struttura Annamaria Aimone e alla compagnia "Teatro e società", che hanno ottenuto il sostegno della Compagnia di San Paolo
Narrare la storia del forte di Gavi anche grazie a coinvolgenti visite guidate teatrali. E' il progetto "Gavi: Forte di cultura, arte e storia". L'idea è venuta alla direttrice della struttura Annamaria Aimone e alla compagnia "Teatro e società", che hanno ottenuto il sostegno della Compagnia di San Paolo
Anche se le visite guidate teatrali rappresentano il clou del progetto, le iniziative comprenderanno anche un corso di aggiornamento per insegnanti, attività di animazione teatrale nelle scuole e un laboratorio di narrazione dei beni culturali per operatori del turismo. «Una visita teatrale è in grado di trasmettere concetti e informazioni in maniera estremamente efficace – ha spiegato Francesco Carapelle di “Teatro e società” – Lo stesso vale per la scuola, dove i docenti che riescono a coinvolgere gli alunni con questo metodo di insegnamento innovativo ottengono risultati importanti».
Le attività prenderanno il via a gennaio a Novi Ligure, per le scuole, e a Gavi. A queste il progetto affiancherà, in prossimità dell’estate, il programma di visite e spettacoli. «Le visite teatrali al Forte saranno quattro, cui si aggiungeranno cinque spettacoli itineranti a Novi, Arquata, Serravalle, Carrosio e Mornese – ha detto Elisabetta Baro della compagnia teatrale torinese – Non potrà mancare, inoltre, la componente enogastronomica che fa del Forte un luogo unico al mondo».
Con 9.177 visite nel 2016, quasi il doppio dell’anno precedente, il Forte di Gavi si attesta ai primi posti tra i beni museali più visitati dell’alessandrino, come indica il report annuale dell’Osservatorio culturale del Piemonte. «Una crescita – spiega con soddisfazione Annamaria Aimone – che vogliamo consolidare aprendoci a un nuovo pubblico. Penso in particolare a chi, già attratto dal gaviese per turismo enogastronomico, naturalistico o per shopping, potrebbe cogliere con interesse la proposta culturale».