Tra Novi e la Nazionale, Ricci: “Mondiale ed Europei, poi smetto”
Da un decennio è una delle colonne della Pallacanestro Novi 1980 ma non tutti sanno che Ezio Ricci, 33 anni e un fisico da atleta nato per la palla a spicchi, è soprattutto da quasi tre lustri una delle immagini migliori del basket per sordi targato Italia
Da un decennio è una delle colonne della Pallacanestro Novi 1980 ma non tutti sanno che Ezio Ricci, 33 anni e un fisico da atleta nato per la palla a spicchi, è soprattutto da quasi tre lustri una delle immagini migliori del basket per sordi targato Italia
Nato a Latina ma emigrato per amore a Novi (lavora all’Outlet), Ezio nella vita quotidiana milita in Promozione piemontese con la squadra della sua città di adozione ma quando si disputano le giornate del campionato italiano non udenti, i suoi colori diventano quelli biancorossi della Ens Varese, compagine con la quale ha vinto l’ultimo titolo italiano guadagnandosi il diritto di prendere recentemente parte nell’ultimo weekend alla Eurocup per club di Lodz: in Polonia i lombardi sono arrivati sesti in una kermesse di alto livello tecnico perdendo coi locali e con il Maccabi Tel Aviv.
«Sono sordo per le conseguenze del morbillo a meno di un anno ma grazie alla mia famiglia ho sempre praticato sport con le squadre formate da ragazzi della mia età (nel suo curriculum anche una sfida alla Stella Azzurra Roma negli anni in cui giocava l’attuale stella Nba Andrea Bargnani; ndr). Poi, a 14 anni, alcune società capitoline mi hanno contattato chiedendomi se volevo partecipare ai campionati per sordi e ho accettato», spiega Ezio il cui curriculum è un viaggio in Italia, da Milano a Roma, da Palermo a Varese.
«Essere sordi non significa la morte civile: il messaggio che intendo dare è che si può convivere con il nostro problema senza rinunciare a fare sport. Il campionato per sordi di basket è realtà ristretta perché spesso le famiglie non invogliano i figli ad affrontare lo sport, spaventate dalla menomazione dei loro cari. Invece a me il basket ha insegnato moltissimo e mi ha fatto sentire parte della società.
In gioventù ho imparato il linguaggio dei gesti con cui in nazionale comunichiamo»: parole confermate anche dai compagni di spogliatoio della Pallacanestro Novi di Ezio: «Fin dal primo giorno è stato uno di noi: discussioni e scherzi, litigi e confidenze sono la regola ed Ezio è anche tecnicamente molto forte.
Nessun problema con avversari ed arbitri», spiegano gli altri componenti della Pallacanestro Novi prima del match di campionato con Asti alla palestra Rodari di lunedì sera. Non a caso l’ala della Pallacanestro Novi 1980 è in pianta stabile nella nazionale per sordi con la quale ha preso parte a tournee mondiali a Taiwan e in altre parti del globo e il sogno della Pallacanestro Novi del dinamico Davide Olivieri è di ospitare la selezione azzurra capitanata da Ezio in città magari per uno stage.
Sul futuro, a 33 anni, Ezio Ricci ha le idee chiare: «Prima di chiudere con la pallacanestro voglio giocare i Mondiali per sordi di basket nel 2019 in Lituania e finire con gli Europei 2020 in Italia».
Insomma, il modo migliore per chiudere in bellezza una carriera ricca di soddisfazioni soprattutto per i tanti viaggi sportivi affrontati per portare in giro per il mondo un’immagine di un’Italia diversa dallo stereotipo del nostro paese.