Accademia Filarmonica, l’associazione più antica ora guarda al futuro
Far tornare in auge l'Accademia Filarmonica Artistico-Letteraria, la più antica associazione novese, fondata nel 1850. L'idea è del presidente Nino Andronico, che ha affidato la missione a Mirco Allegri e Giovanni Leardi: "Organizzeremo eventi di carattere popolare, puntando anche sui giovani"
Far tornare in auge l'Accademia Filarmonica Artistico-Letteraria, la più antica associazione novese, fondata nel 1850. L'idea è del presidente Nino Andronico, che ha affidato la missione a Mirco Allegri e Giovanni Leardi: "Organizzeremo eventi di carattere popolare, puntando anche sui giovani"
«Stiamo stilando un calendario di eventi di carattere popolare, per togliere all’Accademia quell’aura elitaria che l’ha sempre contraddistinta nell’immaginario dei novesi», dicono i due. D’altronde – ricorda Lorenzo Robbiano in un recente studio sul primo statuto dell’associazione – la quota di iscrizione annuale era fissata in 24 lire, quando un operaio guadagnava appena tra i 60 e i 90 centesimi al giorno.
In programma ci saranno sicuramente iniziative musicali e presentazioni di libri, conferenze di carattere culturale con esperti locali e forse anche un cineforum per i più giovani. «Abbiamo già avuto l’adesione di un piccolo gruppo di volenterosi di Stazzano, come il presidente dell’associazione Amici della musica Marco Pucci, il direttore dell’Asam Chorus Franco Carrega e il giornalista Federico Buffoni – dicono Allegri e Leardi – Poi c’è lo studioso di storia locale Roberto Benso. E per presentare il nuovo corso dell’Accademia abbiamo pensato a una conferenza che sarà accompagnata da una degustazione di birre».
La prima sede dell’associazione fu a Palazzo Balbi, nella “via dei Nobili”, oggi civico 47 di via Gramsci. Poi si spostò a Palazzo Sauli e successivamente a Palazzo Adorno, entrambi in via Girardengo. Oggi la “casa” dell’Accademia Filarmonica Artistico-Letteraria si trova in via Gramsci 75, a pochi metri dall’antico oratorio della Trinità. «La nostra speranza è che la sede torni a popolarsi, magari di giovani», spiega Giovanni Leardi. «Qualcuno mi ha detto che si tratta di un’impresa impossibile, come far resuscitare un morto – conclude Mirco Allegri, 76 anni, una vita passata tra le corsie degli ospedali come specialista cardiologo – Ebbene, è proprio la sfida che fa per me».