Attivisti No Tav indagati per le contestazioni al Centogrigio
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13 Dicembre 2017
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Attivisti No Tav indagati per le contestazioni al Centogrigio

Undici attivisti No Tav indagati per organizzazione di manifestazione non autorizzata (non era stato data comunicazione alla Questura nei tre giorni precedenti) intralcio alla giustizia, lesioni personali. I reati contestati dalla procura della Repubblica di Alessandria si riferiscono alle contestazioni dei No Tav durante il convegno organizzato il 29 ottobre 2016 al Centogrigio

Undici attivisti No Tav indagati per organizzazione di manifestazione non autorizzata (non era stato data comunicazione alla Questura nei tre giorni precedenti) intralcio alla giustizia, lesioni personali. I reati contestati dalla procura della Repubblica di Alessandria si riferiscono alle contestazioni dei No Tav durante il convegno organizzato il 29 ottobre 2016 al Centogrigio

ALESSANDRIA – Undici attivisti No Tav indagati per organizzazione di manifestazione non autorizzata (non era stato data comunicazione alla Questura nei tre giorni precedenti) intralcio alla giustizia, lesioni personali.
I reati contestati dalla procura della Repubblica di Alessandria si riferiscono alle contestazioni dei No Tav durante il convegno organizzato il 29 ottobre 2016 dal commissario straordinario per il Terzo Valico Iolanda Romano al Centrogrigio di Alessandria.
Dopo un anno dall’evento, il pubblico ministero Giancarlo Vona ha concluso le indagini iscrivendo sul registro degli indagati Claudio Sanita, identificato come l’organizzatore della protesta, Nicolò Libener ed Elio Balbo per la mancata comunicazione; Alessandro Romualdo De Serventi, Ivan Desotgiu, SalvatoreCorvaio, Luciano Robotti, Paolo Gambaudo, Nicola Bisio, Franco Milanese e Fabio Bertino per intralcio alla giustizia con l’uso di violenza nei confronti di ufficiali ed agenti di polizia; a Deserventi e Desotgiu viene contestato anche il reato di lesioni nei confronti di un agente della Digos che rimase contuso ad una gamba ed un braccio.
Le accuse si basano sulle riprese video effettuate dalle forze dell’ordine davanti al centro sportivo alessandrino, dove erano stati invitati amminsitratori e associazioni per elborare un progetto di sviluppo per i comuni interessati al passaggio dell’opera, da finanziare con 60 milioni di euro da parte di Rfi. 

A partire dalle 7,30 del mattino ad attendere i partecipanti all’evento c’erano anche gli attivisti No Tav per ribadire la contrarietà all’opera.Secondo la procura, i No tav avrebbero tentato di ostacolare la partecipazione dei delegati ai lavori, usando “violenza”.
Ci furono spintoni, cassonetti rovesciati e confusione: qualcuno volò a terra, tra questi anche un agente della Digos, ricorso alle cure dell’ospedale. Anche tra le fila dei No Tav ci furono contusi.
Sotto la lente di ingrandimento della procura è finito, in particolare un episodio: all’arrivo del sindaco di Novi gli agenti di polizia avevano fatto un cordone a protezione dell’amministratore. Nel tentare di bloccare l’accesso, oltre agli spintoni volò anche qualche calcio. E’ in quell’occasione che l’agente della Digos e un carabiniere in borghese rovinarono a terra.
Gli indagati, difesi dall’avvocato Laura Tartarini, potranno presentare dichiarazioni a loro difesa, in attesa che venga fissata l’udienza preliminare davanti al Gup che deciderà se rinviare a giudizio gli undici oppure archiviare il caso.
Intanto il Cipe deve ancora approvare i progetti da 60 milioni di euro. 

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