Registrare terremoti e fotografare fulmini dal Monferrato per divulgare la scienza
Matteo Danova, appassionato di geofisica e meteorologia, ha costruito un sismografo amatoriale e cura assieme ad altri tre ragazzi la pagina Facebook "Osservatorio Geofisico del Monferrato" per la divulgazione di temi scientifici
Matteo Danova, appassionato di geofisica e meteorologia, ha costruito un sismografo amatoriale e cura assieme ad altri tre ragazzi la pagina Facebook "Osservatorio Geofisico del Monferrato" per la divulgazione di temi scientifici
Da quando ti sei appassionato di scienze della terra?
La mia passione nasce fin da bambino, principalmente legata a fenomeni meteorologici, specialmente eventi temporaleschi. Durante i temporali estivi, il mio posto preferito era il cortile di casa, rigorosamente con la “testa all’insù”, ricordo mia mamma che urlava di rientrare in casa subito, spaventata per paura delle condizioni del tempo avverse in arrivo. Il primo approccio alla meteorologia come scienza è iniziato intorno a 10 anni quando ho iniziato (con i mezzi di allora) a documentarmi: iniziò così a la comprensione delle basi dei fenomeni che ne facevano parte, anche se più come gioco di un bambino di quell’età. Continuando a sviluppare la mia passione, con gli anni ho iniziato a fotografare tali fenomeni, documentarmi sempre di più, e raccogliere dati, con la mia piccola stazione meteo amatoriale. Il 21 agosto del 2000 alle 19,14 ci fu una scossa di terremoto con epicentro Bergamasco: fu un evento molto intenso per la nostra zona (4.8/5 Richter), avvertita molto bene in tutto il basso Piemonte e gran parte del nord ovest. La geofisica, e in particolare la sismologia, mi aveva sempre incuriosito, ma mai mi ero spinto a capire il suo mondo. Quell’evento ha innescato in me una curiosità fortissima, e da quel momento il motore si mise in moto, e non si fermò più, ora le due passioni coesistono. In estate prendo la reflex e corro nelle pianure del nord Italia, per fotografare eventi meteo estremi, e tornando a casa, do sempre un’occhiata hai Drum (tamburi) dei sismografi.
La stazione sismica che hai fatto è amatoriale ma di ottima qualità, hai recuperato parti addirittura dal servizio geologico inglese ed Usa
La stazione che posseggo e amatoriale, il primo sensore a rilevamento verticale è stato costruito da me nel magazzino sotto casa, con due fogli di plexiglass, una molla, una calamita, e una bobina elettrica (avvolgimento elettrico), seguendo le istruzioni di un progetto di dominio pubblico, chiamato “TC1 Seismometer”, progetto molto economico, ma molto funzionale, realizzato per le scuole di tutto il mondo. La prima collaborazione è stata con Bgs (British Geological Survey) a fronte di uno scambio di opinioni via mail, dove mi è stato inviato un loro sensore progettato per le scuole, denominato “Sep” (ormai fuori produzione) un sensore di tipo orizzontale molto valido. Fino a quest’anno con l’arrivo di tre S-13 della casa Teledyne: questi sensori americani ex Usgs, ormai dismessi, sono di tipo professionale, usati ancora oggi come riferimento dalla sismologia mondiale. Negli anni sono sempre stato attendo alla ricerca di materiali usati, ma di buona qualità, per implementare e migliorare il rilevamento e alla divulgazione che sto facendo. L’idea con Osservatorio Geofisico del Monferrato, è di realizzare una piccola rete digitale di rilevamento sismico in zona.
La cosa che forse non tutti sanno è che il sismografo registra non solo i terremoti vicini, ma anche sismi che avvengono nella “Cintura di fuoco” del Pacifico: hai qualche esempio?
Sì, abbiamo rilevato segnali provenienti da tutto il mondo, dall’ultimo forte terremoto in Messico di magnitudo 8, al brillamento della bomba all’idrogeno avvenuto in corea del Nord, che ha prodotto un’energia pari ad un terremoto di magnitudo 6.3. I terremoti di potenza superiore a 5 Richter provocano onde che attraversano tutto il nostro pianeta, e vengono rilavati in tutto il globo.
Un’altra passione è la fotografia di fenomeni meteorologici intesi, ci racconti qualche aneddoto?
Si, come ho anticipato prima, sono appassionato anche di meteorologia, amo fotografare gli eventi estremi legati ad essa, Temporali, fulmini, paesaggi innevati ecc… È il mio modo di fermare nel tempo questi eventi, anche se a volte purtroppo drammaticamente distruttivi, rimangono meravigliosamente affascinanti all’occhio umano.
La pagina “Osservatorio Geofisico del Monferrato” quale finalità ha?
La pagina è giovane, e nata da qualche mese come il progetto che la spinge, ovvero la divulgazione scientifica, legata al nostro territorio. Sulla pagina vengono pubblicati tutti gli avvenimenti importanti della zona, legati alle scienze della terra e in particolare alla geofisica e alla meteorologia, ma ci occupiamo anche di astronomia. La funzione della pagina e di informare e ricordare alla gente che ci segue cosa sta accadendo attorno a loro in materia di scienza. Oltre alla pagine e già presente il nostro sito internet www.osservatoriodelmonferrato.it (funzionante, ma in fase di realizzazione) dove potrete trovare la descrizione del nostro progetto, conoscere il nostro staff, consultare tutti i nostri articoli e a breve (magari con l’aiuto anche vostro) tutta la rete meteo-sismica on line, con dati in tempo reale sia sismici che meteorologici. Cerchiamo persone per collaborare, appassionati come noi, studenti, la nostra storia e aperta a tutti coloro che hanno entusiasmo per la nostra stessa passione.