In primavera si parte con la banda ultra larga: più fibra per tutti
Paradossalmente i problemi maggiori nell'ammodernamento della rete internet sono quelli burocratici: novemila permessi da fare in Piemonte. Ma se tutto va bene, entro il 2020 tutti i piemontesi avranno la banda larga
Paradossalmente i problemi maggiori nell'ammodernamento della rete internet sono quelli burocratici: novemila permessi da fare in Piemonte. Ma se tutto va bene, entro il 2020 tutti i piemontesi avranno la banda larga
Sono i passaggi del programma di sviluppo delle infrastrutture delle reti di telecomunicazioni inserite nel piano nazionale BUL (banda ultra larga, appunto) e che in Piemonte partiranno a spron battuto tra maggio e giugno. E ce n’è un gran bisogno, visto che il Comune di Alessandria, per prendere un capoluogo a caso, oggi è coperta dalla banda larga solo per il 31%.
In primavera inoltrata patiranno i lavori in quelle zone della regione considerate “a fallimento di mercato”: quelle cioè, sulle quali i privati non ritengono conveniente investire esclusivamente con risorse proprie. L’investimento è di 284 milioni. Nella prima fase verranno coperti 132 comuni. A queste risorse pubbliche si aggiungeranno altri 200 milioni di investimenti privati.
Open Fiber e Infratel eseguiranno i lavori, anche se paradossalmente i problemi maggiori non sono nei cantieri di cablaggio vero e proprio, ma si annidano nella burocrazia: novemila autorizzazioni da chiedere solo in Piemonte.
Nella provincia di Alessandria i lavori partiranno a Casale Monferrato, Acqui Terme, Arquata Scrivia, Gavi, Novi Ligure, Serravalle Scrivia e Tortona.