Disastro colposo, si apre il processo d’Appello
Si torna a parlare dell'inquinamento del polo chimico di Spinetta dopo la sentenza di primo grado
Si torna a parlare dell'inquinamento del polo chimico di Spinetta dopo la sentenza di primo grado
La Corte d’Assise di Alessandria chiude il primo grado del processo contro il polo chimico di Spinetta Marengo riqualificando il reato da avvelenamento doloso delle acque di falda in disastro colposo. Il presidente, Sandra Casacci, legge il dispositivo il 14 dicembre 2015. Condanna Salvatore Francesco Boncoraglio, Luigi Guarracino, Giorgio Carimati e Giorgio Canti alla pena di due anni e sei mesi di reclusione ciascuno. Assolti per non aver commesso il fatto Carlo Cogliati, Bernard De Laguiche e Pierre Jaques Joris. ‘Non doversi procedere’ nei confronti di Giulio Tommasi, unico sempre presente in aula. Per il secondo punto del capo di imputazione, l’omessa bonifica, tutti assolti perché il fatto non sussiste. Il processo in Corte d’Appello si apre questa mattina, è stato poi fissato un calendario di udienze per la prosecuzione: 14-16-21-23-28 febbraio, e 7-9-14-21-23 marzo. La sentenza di primo grado aveva condannato Boncoraglio, Guarracino, Carimati e Canti, in solido tra loro, gli ultimi tre anche col responsabile civile Solvay, a risarcire i danni al Ministero dell’Ambiente, e alle parti civili. Cinquantamila euro al Comune di Alessandria; 25 mila euro a Legambiente; 25 mila euro al Wwf; 25 mila euro alla Cgil di Alessandria; 25 mila euro a Medicina Democratica; 10 mila euro all’Associazione I due Fiumi Erica-Pro Natura – Alessandria. La Corte alessandrina aveva disposto il risarcimento nella misura di 10 mila euro ciascuno a diverse parti civili, escludendone altre. Era stato disposto il risanamento ambientale.