Lo scontrino ‘salato’ finisce su Facebook. La titolare risponde: “Qualità e servizio si pagano”
Un cliente pubblica il conto a suo dire esoso per un the bevuto al tavolo di Antonella Dolci. Molti i commenti sull'argomento, tra cui anche quello di Antonella: "Critiche utili, ma non posso venderlo a meno"
Un cliente pubblica il conto a suo dire esoso per un the bevuto al tavolo di Antonella Dolci. Molti i commenti sull'argomento, tra cui anche quello di Antonella: "Critiche utili, ma non posso venderlo a meno"
Il post – che ha scatenato commenti pro e contro – era corredato da questo commento: “La Confcommercio sa, che un the in una pasticceria può costare fino a 4,50 euri (si, scritto così)? Quando il max stabilito, da Novi a Tortona è 2,50??? L’ Assessore al commercio di Alessandria lo sa????” Commercianti e assessore a parte, per Roberto (il cliente infuriato) la bustina di infuso e l’acqua calda non può valere così tanto. Ma non considera il servizio al tavolo, la location. E i prezzi liberalizzati ed esposti.
Antonella Gallo, la titolare, risponde in modo pacato senza trascendere – è pur sempre una signora che gestisce uno di uno dei locali più chic di Alessandria – “Buongiorno Roberto, ho visto che ha pubblicato la foto di un mio scontrino, la voglio ringraziare personalmente perché grazie a questo è ai suoi amici che hanno commentato a suo favore mi rendo conto di quanta poca comunicazione faccio sui servizi e sulla qualità, questo mi fa capire moltissimo che il consumatore va istruito, perché chi scrive questi commenti è consumatore! Non certo un cliente, quindi grazie signor Roberto, e le prometto che d’ora in poi comunicheremo meglio, comunque il the che io pago 45/70/90 euro al kg e lo servo con un piattino di biscotti su un tavolo che va pulito da una commessa che va pagata 18 euro ora mi spiace ma non posso venderlo a meno, ma non è obbligatorio bere il the nella nostra pasticceria, assolutamente. Quindi caro signore grazie grazie grazie”.
Nel lungo elenco dei leoni da tastiera c’è anche chi sottolinea i 18 euro all’ora pagati ai dipendenti. È Sempre la titolare a mettere le cose in chiaro dal suo punto di vista: “Cara Adriana io non so che lavoro tu faccia, ma sì costa così perché il loro stipendio, come tutti gli stipendi, non si ferma a quello che prendete in busta paga, ma esattamente il doppio senza Tfr! Il titolare paga altri costi e ti assicuro che sono certa di quello che dico. Comunque non penso siano cose che debba insegnarti io colgo l’occasione per dire che anche i commenti negativi io apprezzo è ovvio che devo difendermi e rispondere, mi fa piacere sapere il giudizio di tutti e poi non c’è niente di male certamente e che magari si potrebbe dare un parere senza per forza mostrare cattiveria”.
Tra i commenti che potrebbero mettere fine al ‘caso scontrino’ mandrogno a favore di Antonella Dolci – la Gallo ha comunque dimostrato di sapersi difendere benissimo da sola – c’è questo qua: “E tu lo sai che quando si entra in un locale si legge il menu, e se il prezzo non ti va bene ti alzi e te ne vai senza fare il leone di Facebook? Hai accettato il prezzo? Affari tuoi”.