Slala, Novi dice addio alla fondazione per la logistica: “Un fallimento”
Il consiglio comunale di Novi Ligure ha votato all'unanimità per uscire dalla fondazione Slala, nata per sviluppare il settore della logistica in provincia. Dura l'opposizione, per Gallo (M5s) "è sempre stata un carrozzone inutile"
Il consiglio comunale di Novi Ligure ha votato all'unanimità per uscire dalla fondazione Slala, nata per sviluppare il settore della logistica in provincia. Dura l'opposizione, per Gallo (M5s) "è sempre stata un carrozzone inutile"
Minoranza e maggioranza si sono trovate d’accordo sull’uscita di Novi da Slala anche perché «per noi – ha sottolineato Fabrizio Gallo, capogruppo del Movimento 5 Stelle – Slala è sempre stata un carrozzone inutile e auspico che la stessa venga posta in liquidazione». Anche per Carmine Cascarino (Venti per Novi) la città avrebbe dovuto abbandonare la fondazione già da tempo: «Slala vive di fondi pubblici che andrebbero spesi meglio e in altro modo». I presidenti che si sono alternati, basti pensare a Fabrizio Palenzona, Daniele Borioli e Bruno Binasco, sono tutti competenti in materia di logistica e trasporti ma «nonostante la loro esperienza – ha commentato Maria Rosa Porta – qualcosa non ha quadrato. Sono convinta che questo sia un ente da mandare in pensione». Porta poi ha posto l’attenzione sullo scalo merci di Novi San Bovo, ritenendo che occorre avere risposte chiare sul futuro di questa area logistica e «mi pare che Slala non abbia svolto il suo ruolo».
Il sindaco Muliere ha puntualizzato che uno dei principali obiettivi dell’amministrazione è quello del riutilizzo di San Bovo. Nei mesi scorsi, l’azienda Metrocargo ha presentato un’offerta per lo scalo novese. «Ho chiesto alla Regione e a Rfi che venga istituito un tavolo di lavoro per valutare i progetti di Metrocargo», ha detto il primo cittadino.