Cronaca, Home
Al processo d’Appello contro il Polo Chimico si conclude la requisitoria dell’accusa
Riprende oggi a Torino il processo d'Appello per inquinamento contro ex dirigenti ed amministratori del Polo Chimico di Spinetta. A sostenere l'accusa nel rush finale non ci sarà il pubblico ministero Riccardo Ghio
Riprende oggi a Torino il processo d'Appello per inquinamento contro ex dirigenti ed amministratori del Polo Chimico di Spinetta. A sostenere l'accusa nel rush finale non ci sarà il pubblico ministero Riccardo Ghio
CRONACA – In primo grado il pubblico ministero Riccardo Ghio aveva chiesto la condanna da 18 a 10 anni di reclusione per gli otto imputati accusati i inquinamento doloso della acque e omessa bonifica. La corte d’Assise di Alessandria ne aveva condannato quattro a due anni e sei mesi di reclusione.
Oggi, davanti alla corte d’Assise d’Appelo di Torino il procuratore generale concluderà l’arringa, iniziata dal pubblico ministero Ghio, con una nuova richiesta di pena.
Ghio, che aveva seguito fin dalle prime fasi dell’indagine (avviata nel 2008) la vicenda dell’inquinamento delle falde sotto gli stabilimenti Ausimont e Solvay a Spinetta Marengo, seguirà probabilmente a distanza, dalla nuova sede di lavoro, Genova, dove è stato trasferito dal 15 febbraio.
Il calendario stabilito all’inizio del procedimento in appello è stato stravolto prima dallo sciopero degli avvocati e poi da un impedimento di uno dei giudici. E Ghio, nel frattempo, ha dovuto lasciare il ruolo di pubblico ministero. Nell’udienza precedente aveva avviato la requisitoria, tornando a sostenere come i dirigenti delle sue aziende sapevano delle perdite dall’impianto di acqua contaminata e non avevano posto rimedio.
Prende in mano i fascicoli dettagliatamente preparati il procuratore generale, a cui oggi andrà la parola. Poi toccherà alle parti civili e alla difesa. Se non ci saranno ulteriori rinvii, la sentenza potrebbe arrivare entro l’estate.
Oggi, davanti alla corte d’Assise d’Appelo di Torino il procuratore generale concluderà l’arringa, iniziata dal pubblico ministero Ghio, con una nuova richiesta di pena.
Ghio, che aveva seguito fin dalle prime fasi dell’indagine (avviata nel 2008) la vicenda dell’inquinamento delle falde sotto gli stabilimenti Ausimont e Solvay a Spinetta Marengo, seguirà probabilmente a distanza, dalla nuova sede di lavoro, Genova, dove è stato trasferito dal 15 febbraio.
Il calendario stabilito all’inizio del procedimento in appello è stato stravolto prima dallo sciopero degli avvocati e poi da un impedimento di uno dei giudici. E Ghio, nel frattempo, ha dovuto lasciare il ruolo di pubblico ministero. Nell’udienza precedente aveva avviato la requisitoria, tornando a sostenere come i dirigenti delle sue aziende sapevano delle perdite dall’impianto di acqua contaminata e non avevano posto rimedio.
Prende in mano i fascicoli dettagliatamente preparati il procuratore generale, a cui oggi andrà la parola. Poi toccherà alle parti civili e alla difesa. Se non ci saranno ulteriori rinvii, la sentenza potrebbe arrivare entro l’estate.