Woda Woda, in finale al Sanremo Rock e in estate l’album d’esordio
Hanno vinto la tappa regionale e a maggio prenderanno parte alle finali del Sanremo Rock, concorso nazionale seguito dagli addetti del settore e rivolto alle band italiane emergenti. Sono i Woda Woda, gruppo nato a Serravalle Scrivia nel 2015 e composto da Massimo Montecucco, Federico Gioachini, Marco Debenedetti, Daniele Torassa e Mirko Notarelli
Hanno vinto la tappa regionale e a maggio prenderanno parte alle finali del Sanremo Rock, concorso nazionale seguito dagli addetti del settore e rivolto alle band italiane emergenti. Sono i Woda Woda, gruppo nato a Serravalle Scrivia nel 2015 e composto da Massimo Montecucco, Federico Gioachini, Marco Debenedetti, Daniele Torassa e Mirko Notarelli
Abbiamo incontrato Massimo e gli abbiamo rivolto alcune domande.
Perché creare inizialmente un tributo ai Litfiba? E che significato ha per voi la canzone Woda Woda?
«Per la precisione il progetto Woda Woda nasce i primi di marzo del 2015, quando io e Nicolò Gastaldi (ex batterista), davanti a una birra al circolo del Bardo, decidemmo di creare una rock band con l’intento di riproporre cover di brani rock e hard rock (Deep Purple e Doors per citarne alcuni). Durante la prima prova però fui io a proporre l’esecuzione di un’intera scaletta che comprendesse esclusivamente brani dei Litfiba e quindi un tributo, forse per fare qualcosa di diverso dirigendoci verso un rock italiano e comunque a me più congeniale in quanto da sempre un fan della band fiorentina.
Il sound dei Litfiba inoltre contiene soprattutto nei testi un’anima rivoluzionaria e un fondo di protesta contro i poteri forti che rispecchiano molto il mio pensiero politico.
Il brano dei Litfiba “Woda Woda” non a caso è stata scelta come nome del nostro gruppo; letteralmente in lingua polacca significa Acqua Acqua e parla di un problema gravissimo quale la mancanza della stessa nei paesi del terzo mondo dove le multinazionali idealizzate nell’uomo bianco da sempre depredano tutto ciò che è possibile. Per noi Woda Woda significa anche andare controcorrente e dare una trasparenza (appunto l’acqua) a tutto ciò che i media ci propinano ogni giorno che trasparente proprio non è».
Qual è stata e come è avvenuta l’evoluzione da band tributo a band che decide di comporre brani propri? Che esigenze hai e avete sentito? E ancora, come avviene la fase di creazione di un brano?
«L’evoluzione non è venuta a caso ed è stato un processo più che naturale. Bisogna premettere che i Litfiba, all’inizio del progetto, non erano un gruppo che fosse nelle “corde” degli altri componenti della band, ad esempio il tastierista Daniele Torassa è da sempre un fan dei Pink Floyd e quindi il rock elettronico è il genere che più lo ha influenzato; il bassista Federico Gioachini, essendo il più giovane della band, ha influenze musicali molto più moderne quali ad esempio lo stile progressive metal dei Dream Theater; il chitarrista Marco Debenedetti è invece la parte più “rock melodica” della band visto il suo amore per i Queen e i Pooh; il batterista Mirko Notarelli è uno a cui piace “picchiare duro” e ha anche lui influenze metal e progressive metal. Il tributo ai Litfiba ha creato un legame musicale, ha creato una mediazione non voluta e un incontro di vari stili consentendoci di iniziare a comporre brani nostri. Ognuno di noi aveva nel cassetto del materiale (basi, provini e testi) a cui abbiamo iniziato a dare una forma, una struttura e a gennaio 2017 dopo che Daniele mi ha inviato una base creata da lui è nata Guerriero. Invece Dipendenza – primo singolo edito dalla Tilt Music Production di Londra – ha avuto il processo creativo inverso, ho buttato giù una prima idea “a capella” e poi abbiamo costruito tutto l’arrangiamento intorno».
Quando verrà pubblicato il vostro primo album? Potete anticipare qualcosa?
«Il nostro album d’esordio dovrebbe essere pronto in estate e stiamo lavorando alle registrazioni in autoproduzione nello studio di Daniele. Sarà un album di 8/9 brani e ci sarà anche spazio per una cover di un brano di un cantautore milanese, Jack Anselmi. Sicuramente oltre Dipendenza (singolo appena edito e pubblicato) saranno inserite Guerriero, Area 51, Sensata Mente, La Giostra, Sono Immortale e altri ancora in preproduzione. I temi sono vari, dal desiderio di dare senso alla vita all’amore vissuto in un mondo di tradimenti e menzogne, passando per messaggi di protesta e viaggi nella complessità della mente umana».
Che significato ha la partecipazione a Sanremo Rock?
Iscriverci alle selezioni di Sanremo Rock è stato un azzardo, una cosa di cui ho informato i componenti della band solo a giochi fatti. Avevo paura che i miei compagni di viaggio reputassero la cosa prematura in quanto al momento dell’iscrizione avevamo pronta solo Guerriero e Dipendenza era solo abbozzata. Ma è stata solo la benzina che serviva per far partire il tutto. Abbiamo proposto due brani e siamo approdati in finale. Sanremo Rock diede la spinta ai Litfiba nel lontano 1987 e poi credo nelle coincidenze: i Litfiba nacquero in via dei Bardi a Firenze e noi al circolo del Bardo; siamo nati come band tributo ai Litfiba. Chissà…Comunque, a parte gli scherzi e i voli pindarici che non ci appartengono, sarà comunque una bellissima esperienza che ci arricchirà dal punto di vista umano e musicale e d’altronde, come disse qualcuno, “Molte volte i sogni sono realtà in attesa di coraggio” e quindi speriamo che il nostro motto ci porti fortuna. Up to the Woda!»
[Immagini di Oltregiogo Fotografia]