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    Martino
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    6 Maggio 2018
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Martino Lauretta attore su Rai 1 con Incontrada e Insinna

    Il 7 maggio debutta su Rai 1 la prima delle 4 puntate de "Il Capitano Maria", fiction con Vanessa Incontrada e Giorgio Pasotti. Co-protagonista Martino Lauretta, 12 anni, figlio del "one man show" novese Claudio. Martino non è nuovo al mondo televisivo

    Il 7 maggio debutta su Rai 1 la prima delle 4 puntate de "Il Capitano Maria", fiction con Vanessa Incontrada e Giorgio Pasotti. Co-protagonista Martino Lauretta, 12 anni, figlio del "one man show" novese Claudio. Martino non è nuovo al mondo televisivo

    SPETTACOLO – Il 7 maggio debutta su Rai 1 la prima delle 4 puntate de “Il Capitano Maria”, fiction con Vanessa Incontrada e Giorgio Pasotti. Co-protagonista Martino Lauretta, 12 anni, figlio del “one man show” novese Claudio. Martino non è nuovo al mondo televisivo: a 9 anni era nel cast del film tv “La classe degli asini”, con la Incontrada e Flavio Insinna. «Tutto è iniziato ad un casting di papà, durante il quale dissi che sarebbe piaciuto anche a me fare pubblicità. L’agenzia mi ha fatto alcune foto, dicendomi che avevo un volto più cinematografico che pubblicitario e, dopo 8 mesi, mi hanno chiamato per “La classe degli asini”, film tv ispirato alla vicenda reale di Mirella Antonione Casale e della sua lotta per l’inclusione dei disabili nella scuola. Ho fatto 3 provini a Torino e mi hanno preso».

    Poco tempo dopo Martino viene chiamato per girare “Il Capitano Maria”, dove, oltre alla Incontrada, è presente lo stesso regista, Andrea Porporati. La fiction questa volta racconta una storia inventata, quella di Maria Guerrera, capitano dei Carabinieri che torna nella sua città natale «Nel film tv interpreto Riccardo, il figlio di Vanessa Incontrada/Maria Guerrera. Il capitano dei carabinieri torna coi figli in Puglia per allontanare la figlia Luce da un giro di amicizie sbagliate. In realtà per lei quella è una città maledetta, dove dieci anni prima il marito, un magistrato del Tribunale dei minori, ha perso la vita».

    Per girare la fiction Martino è stato 4 mesi in Puglia, da novembre 2016 a marzo 2017. «In questo periodo andavo e venivo da casa, ho preso un sacco di aerei. Devo dire che sul set non ho avuto difficoltà, anche se i ritmi erano serrati: la mattina ci si alzava presto, in camerino si ripassava il copione e ci si preparava con costumisti e truccatori, poi si girava per 8/9 ore al giorno. Ogni scena veniva girata 5 o 6 volte, anche se non si sbagliava; per girare una scena di 5 minuti ci voleva circa 1 ora / 1 ora e mezza».

    Come sono i rapporti con la troupe? «In 4 mesi si crea quasi una famiglia con gli altri attori e tutte le persone che lavorano sul set. Ancora adesso, a distanza di un anno, mi sento con molti di loro».

    Qualche aneddoto? «A Castellana Grotte abbiamo girato nelle grotte a 70 metri di profondità, alla sola luce delle torce. Eravamo una settantina di persone e dovevamo stare tutti in fila indiana. In un’altra occasione ho recitato con 39 di febbre, un giorno in cui dovevo fare davvero il malato. Tutti mi hanno detto che sono stato eroico. È stato bello, poi, vivere il dietro le quinte della produzione, ad esempio il sangue finto e le esplosioni simulate. Oggi quando guardo un film in tv lo faccio con occhi diversi, un po’ da attore, immedesimandomi nei protagonisti, un po’ cercando di scovare i trucchi».

    Martino e i suoi genitori ammettono che questa esperienza lo ha fatto maturare molto «Vedi un sacco di posti, prendi molti aerei, entri nel mondo del lavoro e interagisci con persone con background differenti» In effetti mentre si parla con lui sembra di avere davanti con un ragazzo molto più grande rispetto alla sua età, ma Martino sente di essere comunque rimasto quello di sempre, di riuscire a distinguere la vita sul set da quella di tutti i giorni.

    E la scuola? «Mentre giravo la fiction frequentavo la quinta elementare. Sono riuscito a seguire le lezioni online, con l’aiuto di un tutor. Tutto questo grazie al Preside e alle maestre che mi hanno dato il benestare. Inoltre quando finivo di girare studiavo anche grazie all’aiuto di mia madre Michela. Sul set, fino a che si è minorenni, deve essere sempre presente un genitore o un nonno».
    L’arte a casa Lauretta è di casa e questo ha sicuramente contribuito a sviluppare le capacità di Martino. Oltre al padre Claudio, conosciuto per le sue imitazioni, entrambi i nonni cantavano e il bisnonno paterno si esibiva nelle osterie «Da piccolo andavo a vedere gli spettacoli di papà e oggi con lui ci divertiamo a girare dei brevi sketch di 2 o 3 minuti, che trasmettiamo sui social. Ne giro alcuni anche con gli amici o da solo. Creo scenette divertenti che invento sul momento, senza scrivere nulla, mi piace improvvisare: parto da un’idea e mentre recito la sviluppo». Imiti anche? «Qualcosina, ma per il momento solo nella mimica facciale, non nella voce. Per esempio so fare Adriano Celentano».

    Obiettivi per il futuro? «Per il breve termine ho fatto alcuni provini per fiction e film, vediamo se mi chiameranno. A lungo termine mi piacerebbe studiare per perfezionare la tecnica, al momento infatti sono autodidatta, non ha ancora frequentato una scuola professionale. Mi piacerebbe poi proseguire la carriera sul lato comico, anche se per il momento nelle mie esperienze ho interpretato ruoli perlopiù drammatici». I tuoi ideali? «Robert De Niro, Sylvester Stallone, Ben Stiller e Jim Carrey». 

     

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