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La sparatoria di Novi per un debito di gioco
Forse un debito di gioco il movente che avrebbe spinto Amelio Longo ad esplodere tre colpi di arma da fuoco contro un cittadino albanese a Novi, lo scorso 18 aprile. Entrambe con precedenti, i due si erano conosciuti in carcere nel 2012
Forse un debito di gioco il movente che avrebbe spinto Amelio Longo ad esplodere tre colpi di arma da fuoco contro un cittadino albanese a Novi, lo scorso 18 aprile. Entrambe con precedenti, i due si erano conosciuti in carcere nel 2012
CRONACA – Per ora si è avvalso della facoltà di non rispondere Amelio Longo, 40 anni residente a Serravalle Scrivia, arrestato l’altro giorno dai carabinieri di Novi e Tortona in un appartamento preso in affitto a Tortona. Gli inquirenti gli contestano il reato di tentato omicidio per aver esploso almeno tre colpi di pistola contro Roland Kola, 44 anni, di nazionalità albanese, nel pomeriggio del 18 aprile, in via Rattazzi, a Novi Ligure. Ci sarebbe un regolamento di conti per un debito di gioco alla base della sparatoria. Solo un colpo andò a segno, conficcandosi nel femore della gamba di Kola, mentre un altro gli sfiorò il capo, un terzo cadde a terra. Dopo averlo colpito la pistola forse ci inceppò, e Longo gli sferrò calci al costato e al capo, con il manico dell’arma, per poi darsi alla fuga. I carabinieri sono riusciti a risalire alla sua identità attraverso una serie di elementi, tra cui le immagini delle viodeocamere di sorveglianza a Novi e Serravalle. Subito dopo la sparatoria, in pieno giorno, si sarebbe infatti diretto verso Serravalle, attraverso strada Monterotondo. Poi si è dato alla macchia, per ricomparire a Tortona, forse quando pensava di averla fatta franca. Quando i carabinieri hanno avuto certezza della sua presenza all’interno dell’abitazione, sono intervenuti in forze, bloccandolo. Era pronto a difendersi, forse, o colpire ancora poiché sul comodino della camera da letto aveva una pistola.
Gli inquirenti gli contestano il tentato omicidio e il possesso illegale di arma da sparo. Dalla ricostruzione fatta dagli inquirenti, sembra che i due si fossero conosciuti in carcere, ad Alessandria, nel 2012. Longo era dentro per reati contro il patrimonio, rapina, e Kola per spaccio di stupefacenti. Entrambe sarebbero legati al mondo delle scommesse. E’ è stato proprio nei pressi di una sala scommesse che Longo ha rintracciato il suo compagno di cella, che nel frattempo non abitava più in zona. Secondo il difensore Alexia Cellerino, però, non c’era intenzionalità di procurare la morte del rivale. La verità verrà stabilirà durante il processo.