Cementir, lo stabilimento è salvo
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Cementir, lo stabilimento è salvo

Al momento non è prevista la chiusura dello stabilimento Cementir di Arquata. E' quanto ha assicurato la nuova proprietà,Italcementi, al tavolo riunito dal Prefetto. Tre dei quattro impiegati in mobilità saranno riassorbiti dal gruppo

Al momento non è prevista la chiusura dello stabilimento Cementir di Arquata. E' quanto ha assicurato la nuova proprietà,Italcementi, al tavolo riunito dal Prefetto. Tre dei quattro impiegati in mobilità saranno riassorbiti dal gruppo

ARQUATA SCRIVIA – “Non ci sono, al momento, ipotesi di rivisitazione dell’attuale situazione industriale dello stabilimento di Arquata Scrivia”. Lo hanno comunicato i vertici di Italcementi-Heidelberg, che dallo scorso gennaio ha acquisito lo stabilimento Cementir di Arquata Scrivia.
E’ salva, quindi, per ora, l’unità produttiva, anche se, nel frattempo, è scattata la mobilità per quattro impiegati del settore commerciale. 
Dopo l’annuncio dei quattro esuberi, i sindacati sono nuovamente scesi in campo, proclamando lo stato di agitazione e chiedendo un incontro al Prefetto, che si è tenuto martedì pomeriggio. 
Durante l’incontro, l’azienda ha, quindi, assicurato che al momento, nonostante le difficoltà, lo stabilimento di Arquata resterà aperto e che tre dei quattro impiegati sono già stati ricollocati in altri siti del gruppo. 
I sindacati chiedevano il rispetto degli accordi siglati dal precedente proprietario, gruppo Caltagirone, dopo lo sciopero e l’occupazione della fabbrica del 2017. 

L’azienda all’epoca si era impegnata, grazie anche alla legge 4 della Regione Piemonte sulla compensazione per le grandi opere, a ricollocare la quindicina di esuberi e Cociv, consorzio per la progettazione e realizzazione del Terzo Valico, aveva assorbito i dipendenti in esubero. 
“Era importante – spiega ora Massimo Cogliando, segretario provinciale di Fillea Cgil – che  Italcementi-Heidelberg mantenesse gli accordi dell’epoca e che riconoscesse il tavolo prefettizio”. 
Nero su bianco, ora Italcementi conferma che  “non è in programma nessuna ipotesi di rivisitazione industriale, pur nella difficile congiuntura economico-produttiva nazionale e anche in riferimento al costi di produzione dello stabilimento”. Alla luce dell’esito dell’incontro davanti a Prefetto, i sindacati hanno revocato lo stato di agitazione.
“L’azienda ha riconosciuto la valenza del tavolo prefettizio – ha sottolineato ancora Cogliandro – e si è impegnata a discutere, anche in futuro, eventuali sviluppi industriali che dovessero avere ripercussioni sullo stabilimento di Arquata, a tale tavolo, al fine di tentare possibili soluzioni in considerazione della specificità del territorio e della presenza dei lavori del Terzo Valico”.

(Nella foto lo sciopero del 2017)

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