All’ex Oneto tornano i bambini: apre la scuola steineriana “Leonardo”
All'ex istituto Oneto di Novi Ligure tornano i bambini: l'associazione Intorno al Melo ha preso in affitto parte dell'immobile per aprire la "Leonardo", una scuola elementare contraddistinta dalla pedagogia steineriana
All'ex istituto Oneto di Novi Ligure tornano i bambini: l'associazione Intorno al Melo ha preso in affitto parte dell'immobile per aprire la "Leonardo", una scuola elementare contraddistinta dalla pedagogia steineriana
Quindi niente plastica ma solo legno. E niente mobili acquistati in stock: banchi, cattedre e scrivanie sono il risultato del lavoro di insegnanti, genitori e collaboratori di Intorno al Melo. Domani, giovedì 6 settembre, a partire dalle 17.30, la Leonardo aprirà i battenti in via Oneto con un open day a cui è invitata tutta la comunità novese: un modo per toccare con mano i principi a cui si ispira la pedagogia Waldorf, basata sulle opere del teosofo austriaco Rudolf Steiner (1861-1925).
Si tratterà di un istituto scolastico dai piccoli numeri, almeno agli esordi. «Quest’anno avremo non più di una ventina di bambini suddivisi tra la prima e la quinta elementare – dice Caterina Rossi Cairo – Nel settembre 2019 partiremo poi con la prima classe delle medie». L’organico iniziale sarà di cinque docenti. Sempre a Novi, sulla strada per Monterotondo di Gavi, l’associazione gestisce anche “Cascina del Melo”, da anni sede della attività educative steineriane. «Cascina del Melo rimarrà in funzione come scuola materna e in futuro diventerà anche asilo nido», afferma la presidente.
Caterina Rossi Cairo non ci sta a farsi attaccare l’etichetta di scuola privata per la Leonardo o per la Cascina del Melo: «C’è una differenza sostanziale: le scuole private hanno finalità di lucro. La nostra invece è un’associazione di genitori che si autofinanzia per creare quello che noi riteniamo essere l’ambiente migliore per un bambino». Ad esempio dedicando un’aula alle attività manuali («nelle mani c’è una sapienza antica che merita di venire sviluppata») o piantumando con nuove essenze arboree il vecchio giardino dell’Oneto. I fondi necessari per i lavori, circa 80 mila euro, sono stati coperti da donazioni dei genitori e da prestiti a tasso zero.
L’istituto Oneto ha chiuso nel 2017: per l’amministrazione comunale i costi della manutenzione erano diventati troppo onerosi, soprattutto a fronte della diminuzione degli alunni. Così, i piccoli studenti erano stati trasferiti in parte alle Martiri di via Rattazzi e in parte al Boccardo di via Ferrando Scrivia. L’edificio di via Oneto, rimasto vuoto, è finito sul mercato: il Comune ha manifestato l’intenzione di concederlo in affitto e alla proposta ha aderito l’associazione Intorno al Melo. Non tutto l’istituto è stato preso in locazione, ma solo la parte che si affaccia sul cortile interno: poco meno di 400 metri quadrati posti al piano terra, suddivisi in diverse aule, un locale polifunzionale da 100 metri quadrati, servizi igienici e corridoi.
Nella foto: Caterina Rossi Cairo (al centro) al lavoro con l’architetto svedese Johannes Sloendregt e Stefania Horotan.