Imprenditore accusato di usura viene assolto

CRONACA – “Finalmente il tribunale, dopo tanti anni, ha fatto giustizia per accuse che, fin dall’inizio, parevano inconsistenti”. Così l’avvocato Alberto Genovese commenta la sentenza di assoluzione dal reato di usura nei confronti del suo assistito, l’imprenditore novese Sergio Cavanna, titolare della ditta Vega.
Cavanna era stato condannato, ed ha già scontato la pena, per truffa ai danni del comune di Alessandria, vicenda che aveva coinvolto l’allora presidente del consiglio comunale di palazzo Rosso Maurizio Grassano, eletto poi in parlamento per la Lega Nord. Ma da quell’inchiesta, erano partiti altri filoni di indagini, tanto che Cavanna è stato implicato in circa una decina di procedimenti. Ieri, davanti al tribunale di Alessandria, si è concluso il processo di primo grado che vedeva l’imprenditore accusato di usura.

Quattro gli episodi contestati per fatti che risalgono agli anni tra il 2005 e il 2009. Secondo l’accusa, Cavanna aveva venduto beni o concesso prestiti applicando poi tassi usurai, fino al 120%, ad altri imprenditori che versavano in condizioni di difficoltà. In un caso si trattava di un prestito di 30 mila euro, a fronte del quale ne vennero restituiti 48 mila. In un altro caso, sempre secondo l’accusa, acquistò cemento per conto di una ditta della zona per un valore pari a circa 76 mila euro ma facendosi promettere la restituzione di una somma pari a 134 mila euro; tra il 2007 e il 2008 finanziò per una azienda di Savignone dei macchinari per edilizia, in cambio di assegni, cambiali o ricevute bancari di importo complessivo superiore al valore dei beni. In favore di una ditta di Arena Po, era l’ultimo capo di imputazione, acquistò un immobile per il quale ottenne anche un prestito bancario, per riaffittarlo poi alla stessa ditta.
Al termine delle requisitorie, il tribunale ha assolto Cavanna, rinviando gli atti alla procura per falsa testimonianza nei confronti di uno de testimoni che erano stati ascoltati nel corso del procedimento.