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Quell’incrocio di sguardi prima del salto nel vuoto: scusa, non ho potuto fermarti
Sbuchi all'improvviso al di là del guardrail, con la schiena completamente nel vuoto. Uno sguardo, i tuoi occhi, la tua espressione incrociando i miei...
Sbuchi all'improvviso al di là del guardrail, con la schiena completamente nel vuoto. Uno sguardo, i tuoi occhi, la tua espressione incrociando i miei...
Celle Ligure, 22 gennaio 2018. Come tutte le mattine percorro quel tratto di autostrada per andare al lavoro. Ancora mezzo assonnato ascolto la musica che mi tiene compagnia durante il tragitto. Un’auto ferma prima della galleria attira la mia attenzione, ha le luci spente, non vorrei partisse all’improvviso senza mettere la freccia, non vado veloce, ma… Pochi istanti, cerco di vedere se dal poggiatesta sporge la testa del conducente, vorrei capire se ha intenzione di immettersi in strada. Sarà qualcuno che è stato colto da un bisogno impellente. Niente, nemmeno quello.
Alla mia destra sbuchi all’improvviso al di là del guardrail da dietro un cartello stradale, con la schiena completamente nel vuoto. Uno sguardo, i tuoi occhi, la tua espressione incrociando i miei… Impossibile fermarmi, ormai sono quasi in galleria, non posso fare altro che attaccarmi al telefono. Ancora oggi a distanza di un anno penso a come ho fatto a non vederti prima, ma tu eri dietro al cartello. Chi sei? Perché lo hai fatto? Dai giornali ho appreso che avevi il nome di un fiore.
Lettera firmata