Incidente Solvay e i controlli di Arpa
Le prime conseguenze dell’incidente di domenica sera all’interno della Solvay di Spinetta Marengo, dove la rottura di un serbatoio ha portato allo sversamento di soluzione di acido fluoridrico nel Bormida, sono una serie di controlli di Arpa Piemonte, sede di Alessandria e Asti (diretta da Alberto Maffiotti). I tecnici, Barbara Moncalvo e Giuseppe Colla, hanno effettuato un monitoraggio di indagine attivo nei casi di emergenze, sversamenti accidentali, oppure semplici approfondimenti delle conoscenze del territorio. Un’uscita non prevista, dunque, rispetto al controllo di routine che viene effettuato ai sensi della direttiva delle acque per stabilirne la qualità. Ma necessaria, visto l’incidente.
Il profilo analitico effettuato nel campionamento di martedì (29 gennaio) non è il solito del monitoraggio di qualità di indagine, sono stati aggiunti i parametri associati alla stazione a valle della Solvay (parliamo della zona dove è presente la centrale idroelettrica): quindi, eventuale presenza di Pfoa o di altri parametri associati alla pressione dettata dalla presenza dello stabilimento chimico. La ricerca, estesa anche a quei parametri, è volta a capire se effettivamente l’incidente abbia influito negativamente sull’ecosistema del fiume. I tecnici hanno cercato parametri di base, metalli, Voc (composti organici volatili), la parte di analisi microbiologica, e ossigeno disciolto. Sull’auto dell’Arpa erano presenti, alla vista dei profani, una serie di bottiglie e flaconi. I più scuri (aliquote più scure) sono quelli dei contaminanti organici, mentre un altro contenitore viene utilizzato per la ricerca del Pfoa.
Per capire cosa sia realmente accaduto bisognerà attendere il risultato delle analisi. Intanto, Arpa monitora costantemente la situazione.