Aiutato dagli amici con il vaccino, in memoria di Simone ora c’è un’associazione
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
10 Febbraio 2019
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Aiutato dagli amici con il vaccino, in memoria di Simone ora c’è un’associazione

Ora c'è un'associazione in memoria di Simone Dispensa, il 18enne di Novi Ligure malato di osteosarcoma i cui compagni di classe si erano vaccinati in massa per permettergli di frequentare le lezioni. "Isco" aiuterà i giovani pazienti oncologici e le loro famiglie

Ora c'è un'associazione in memoria di Simone Dispensa, il 18enne di Novi Ligure malato di osteosarcoma i cui compagni di classe si erano vaccinati in massa per permettergli di frequentare le lezioni. "Isco" aiuterà i giovani pazienti oncologici e le loro famiglie

NOVI LIGURE – L’osteosarcoma è una malattia subdola. Colpisce soprattutto i ragazzi durante la fase dello sviluppo: pian piano, comincia a “mangiare” le ossa, indebolendole fino al punto da poterne provocare la frattura. Ogni anno in Italia ne vengono registrati 110-125 nuovi casi ma «le cause dell’osteosarcoma sono ancora in gran parte sconosciute», spiega l’Airc, l’associazione nazionale per la ricerca sul cancro. È stato proprio l’osteosarcoma a portare via Simone Dispensa, il 18enne di Novi Ligure i cui compagni di classe si erano vaccinati in massa per aiutarlo a difendersi dalle infezioni e consentirgli di frequentare le lezioni nonostante la malattia.

Ora, in memoria dello studente novese scomparso a settembre dello scorso anno, è nata un’associazione di volontariato: si chiama Isco, “Insieme per Simone contro l’osteosarcoma”, e a fondarla sono stati i genitori del ragazzo, papà Davide e mamma Katia Labellarte. Un’esperienza terribile la loro, che però hanno deciso di mettere al servizio di altre famiglie, come i volontari di Iris avevano fatto per loro. «Il simbolo dell’associazione è un albero con le foglie di tutti i colori dell’arcobaleno – spiega Katia, 43 anni – Un “albero della vita”, che rappresenta il coraggio che ci ha lasciato Simone, e la speranza che gli altri ragazzi malati siano più fortunati di lui».

«Isco si prefigge lo scopo di sostenere materialmente e moralmente i pazienti oncologici, in particolare quelli minorenni, e le loro famiglie, aiutandoli nell’organizzazione e nello svolgimento di atti quotidiani o di interventi particolari, come l’accompagnamento e il trasporto verso i luoghi di cura – dice Davide, 48 anni, che dell’associazione è presidente – Si propone inoltre di informare su misure per prevenire le malattie oncologiche, come corretta alimentazione e stili di vita».

Il primo di questi incontri, che sarà anche il battesimo dell’associazione, è in calendario martedì 12 febbraio al Museo dei Campionissimi, alle 10.30, con la presenza di numerosi esperti. Ma i veri protagonisti saranno gli studenti degli istituti superiori novesi, molti dei quali avevano conosciuto Simone, il quale aveva conseguito la maturità a luglio del 2018, poco prima di spegnersi. Il programma della mattinata prevede l’intervento di due scienziate degli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna: Alessandra Longhi e Katia Scotlandi (rispettivamente responsabile chemioterapia dei tumori dell’apparato locomotore e responsabile dello sviluppo delle terapie biomolecolari). Ci saranno anche Antonella De Tommasi, che è docente e coordinatrice della scuola interna al Rizzoli, e Antonino Boeti, presidente del consiglio regionale del Piemonte, nonché specialista in ortopedia e traumatologia presso l’ospedale Maria Adelaide di Torino.

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