Billy Martini, il ritratto dell’uomo e dell’atleta nel libro di Gattorna
Un atleta di altri tempi, un uomo buono, una persona dotata di quella rara dote che è la modestia. E' il ritratto di Billy Martini che esce dal libro di Ennio Gattorna appena pubblicato dalle Edizioni Epoké
Un atleta di altri tempi, un uomo buono, una persona dotata di quella rara dote che è la modestia. E' il ritratto di Billy Martini che esce dal libro di Ennio Gattorna appena pubblicato dalle Edizioni Epoké
Il libro del dirigente dell’Atletica Novese racconta fatti e non si permette di giudicare ma quel che traspare dalla carriera di Martini e dai suoi comportamenti è l’immagine di un uomo che alle parole ha preferito i fatti, alla vanagloria l’esempio pratico. Martini è approdato in nazionale giovanissimo e ha avuto il suo momento di massima gloria nei primi anni Settanta correndo, nel 1972 a Monaco di Baviera la maratona olimpica per l’Italia, un traguardo conquistato grazie al merito perché fra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta è stato uno dei migliori esponenti del fondo su strada e del cross italiano.
“Billy” Martini non aveva segreti se non l’impegno e la dedizione ma a leggere in controluce il suo cursus honorum si capisce anche come (ben) funzionasse l’Italia di quegli anni dove poteva accadere che un ragazzino scovato da un frate francescano di Novi potesse in pochi anni passare a un club di medio livello (l’Ala Alessandria) e approdare poi al Cus Torino quando iniziò, con lungimiranza, a studiare per laurearsi in Isef perché all’epoca anche indossare la maglia azzurra non era sinonimo di ricchezza: serviva sempre «costruirsi un futuro» e Martini ha scelto la strada che più gli piaceva.
La ricostruzione storica degli eventi è dettagliata e Gattorna ci mette la passione di chi sa cosa vuol dire la fatica della corsa, senza aggiungere aggettivi o senza dare enfasi a fatti che fanno ormai parte della storia della comunità dove Renato ha saputo costruirsi un ruolo e un’immagine che gli sarebbe piaciuta, quella di un uomo perbene che ha sempre dato il giusto peso alle cose e che, quando c’era da fare qualcosa per la collettività non si è mai tirato indietro: alla sua impresa olimpica è legata la nascita dell’Atletica Novese dove ha corso anche quando la carriera si era interrotta per motivi di salute.
Sabato ai Campionissimi oltre al sindaco Rocchino Muliere e all’assessore allo sport Stefano Gabriele c’era anche Maddalena Grassano, alessandrina che con Billy condivise l’esperienza olimpica di Monaco: il suo ricordo sportivo è una delle pagine più toccanti del libro al pari dell’intervento della moglie Antonietta.