Pernigotti: offerta dimezzata, ecco perché è saltata l’intesa sulla gelateria
Home
Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
10 Aprile 2019
ore
00:00 Logo Newsguard

Pernigotti: offerta dimezzata, ecco perché è saltata l’intesa sulla gelateria

Dopo le verifiche sui conti, l'imprenditore interessato a rilevare il comparto gelateria della Pernigotti di Novi Ligure ha dimezzato l'offerta iniziale. Trattative a un punto critico

Dopo le verifiche sui conti, l'imprenditore interessato a rilevare il comparto gelateria della Pernigotti di Novi Ligure ha dimezzato l'offerta iniziale. Trattative a un punto critico

NOVI LIGURE – È stata una questione di prezzo a far saltare ieri l’accordo sulla vendita del comparto gelateria tra Pernigotti e Giordano Emendatori. Il fondatore ed ex presidente di Mec3 Optima, azienda leader globale nei prodotti per la gelateria e la pasticceria, ha spiegato all’agenzia di stampa Radiocor che «dopo attente verifiche sui conti, sull’azienda e sul mercato abbiamo deciso di dimezzare l’offerta fatta in prima battuta alla proprietà turca». Come dire che la divisione I&P della Pernigotti, impegnata nella produzione dei semilavorati per gelateria e pasticceria e considerata la “cassaforte” dell’azienda, varrebbe meno di quel che sembrava all’inizio. Per Emendatori comunque non si tratta di una rinuncia definitiva: le trattative sono ancora in corso.

Anche il negoziato con la Laica è a un punto critico: «Riteniamo che le condizioni della proprietà turca Toksoz siano incompatibili con il nostro piano industriale, che prevede la centralità dell’hub di Novi Ligure e un preciso range temporale per far ripartire l’azienda», ha dichiarato a Radiocor Andrea Saini, presidente e amministratore delegato dell’azienda di Arona che si è candidata a rilevare la produzione della Pernigotti. Il periodo è quello che va da 13 maggio al 31 ottobre, cruciale per arrivare alla campagna invernale e natalizia con i volumi necessari. «Noi siamo disponibili a mettere a disposizione i nostri impianti per alcune produzioni, ma ce ne sono altre come nocciolati, cremini e torroni che devono essere prodotte nell’hub di Novi», ha detto ancora Saini. Anche l’intesa tra i Toksoz e Laica dunque sembra essere a un punto morto.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione