Mercatone Uno, timori sulla riapertura. Shernon chiede il concordato preventivo
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Lucia Camussi - l.camussi@ilnovese.info  
18 Aprile 2019
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Mercatone Uno, timori sulla riapertura. Shernon chiede il concordato preventivo

Solo l'incontro al Mise previsto per oggi potrà chiarire le cose in merito all'ex Mercatone Uno e alla Shernon Holding. L'azienda che aveva rilevato parte dei punti di vendita del Mercatone Uno ha presentato domanda di ammissione al concordato preventivo. Preoccupazione sulla riapertura del punto vendita di Serravalle

Solo l'incontro al Mise previsto per oggi potrà chiarire le cose in merito all'ex Mercatone Uno e alla Shernon Holding. L'azienda che aveva rilevato parte dei punti di vendita del Mercatone Uno ha presentato domanda di ammissione al concordato preventivo. Preoccupazione sulla riapertura del punto vendita di Serravalle

SERRAVALLE SCRIVIA – Solo l’incontro al Mise previsto per oggi, giovedì 18 aprile, potrà chiarire le cose in merito all’ex Mercatone Uno e alla Shernon Holding.

L’azienda che aveva rilevato parte dei punti di vendita del Mercatone Uno (altri erano stati ceduti alla società Cosmo, proprietaria dei negozi Globo) ha presentato domanda di ammissione al concordato preventivo. Un gesto in netto contrasto con quanto accaduto negli scorsi mesi, quando sembrava che la luce in fondo al tunnel si riuscisse a intravedere. I negozi affidati a Shernon si stavano infatti riorganizzando e anche Serravalle e i dipendenti del punto vendita erano coinvolti in vista della riapertura prevista per agosto 2019.

“Avevamo avuto alcuni campanelli d’allarme per i problemi che si erano presentati con l’approvvigionamento delle merci e con i fornitori – spiega Alexander Delnevo della Filmcams-Cgil – Era stato richiesto il recupero del Tfr, procedura che si è risolta in positivo dopo la decisione dell’Avvocatura di Stato. Dopo un primo incontro a Roma con Shernon, era stato programmato un secondo incontro ad aprile; nel frattempo, l’azienda ha presentato una richiesta di ammissione al concordato preventivo, cogliendoci di sorpresa”.

L’azienda ha ritenuto di avvalersi dello strumento del concordato preventivo per salvaguardare l’operatività e la continuità aziendale, preservando il patrimonio della società, e per superare una situazione di temporanea difficoltà finanziaria – fanno sapere da Shernon – Sono infatti in corso avanzate trattative con nuovi soci ed investitori interessati all’ingresso in società. Dette trattative, pur se molto avanzate, richiedono tempistiche non conciliabili con la tensione finanziaria in essere e, pertanto, lo strumento del concordato con riserva risulta funzionale e necessario al buon esito delle stesse. L’obiettivo non è uscire dal mercato, ma anzi, ripartire più forti. Affronteremo fin da subito la situazione con estrema determinazione”.

Il vertice di oggi dovrà portare a una svolta e Shernon dovrà spiegare le ragioni del suo gesto a pochi mesi dall’acquisto dei punti vendita, 55 negozi in tutto compreso Serravalle. Operazione che si era svolta a luglio dello scorso anno.”La situazione si dovrà dipanare e Shernon dovrà spiegare cosa c’è dietro questa manovra. Il nostro obiettivo è quello di tutelare i lavoratori”, conclude Delnevo.

Per quanto riguarda Serravalle, nel 2015 i dipendenti erano 34 e ora sono rimaste 23 persone, alle quali è stata riconosciuta la cassa integrazione per ristrutturazione complessa fino a gennaio del prossimo anno.
Oggi i dipendenti del gruppo saranno a Roma in presidio davanti al ministero dello Sviluppo economico, ancora una volta per far sentire le proprie ragioni.

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