L’80° Giro dell’Appennino nel nome di Coppi e delle vittime del Ponte Morandi
Le squadre iscritte sono 23, 12 italiane, compresa la squadra della Nazionale Italiana U23, 11 quelle straniere. Domenica 28 l'80^ edizione del Giro dell'Appennino si corre nel ricordo dell''Airone' e delle vittime del crollo del Ponte Morandi
Le squadre iscritte sono 23, 12 italiane, compresa la squadra della Nazionale Italiana U23, 11 quelle straniere. Domenica 28 l'80^ edizione del Giro dell'Appennino si corre nel ricordo dell''Airone' e delle vittime del crollo del Ponte Morandi
NOVI LIGURE – Appuntamento domenica 28 con ritrovo al Serravalle Designer Outlet, poi il via ufficiale previsto nello stesso rettlineo dove terminerà la tappa Carpi-Novi Ligure del prossimo Giro d’Italia. Le squadre iscritte sono 23, 12 italiane, compresa la squadra della Nazionale Italiana U23, 11 quelle straniere. L’80^ edizione del Giro dell’Appennino si corre nell’anno del centenario dalla nascita di Fausto Coppi con il supporto di Elah-Dufour, che di anni ne fa 110.
Il Giro dell’Appennino per Fausto Coppi è stato ‘la prima e l’ultma’ gara nel 1938, poi vinse l’edizione del 1955, per distacco, grazie alla quale conquistò l’ultmo suo ttolo tricolore. “Quella mattina del 1938 – ricorda Ivano Carrozzino, presidente del Pontedecimo Ciclismo, società che organizza l’evento – dopo aver fatto la prima colazione con pane e mele seduto sui gradini di un negozio, Coppi si presentò al foglio firma, ma non avendo ancora compiuto 19 anni non avrebbe potuto partecipare alla corsa. Era arrivato a Pontedecimo in bicicletta da Castellania la mattina stessa e la sua enorme delusione, comprovata da qualche lacrima, commosse il patron Luigin Ghiglione che, con una deroga al limite della legalità, riuscì a farlo partre. Coppi arrivò 6° lasciando nella polvere alcuni illustri corridori di allora”.

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Il traguardo volante in via 30 Giugno, proprio all’interno di una corsa che ha ancorato storicamente la sua leggenda alla Valpolcevera, rimarcherà l’eccellenza dei valori umani e sociali di questo evento sportvo ricordando chi su questo territorio ha perso la vita o la famiglia.
Giro dell’Appennino che guarda ai 100 anni. Senza dimentcare i corridori che hanno fatto grande questa corsa. Senza dimentcare le persone che hanno fatto indimentcabili tanti momenti. Come Tarcisio Persegona, patron della Tre Colli, più di uno sponsor per la corsa, recentemente scomparso. A lui sarà dedicata la classifca finale del Gran Premio della Montagna. E poi quel ponte. Che non c’è più. Come il piccolo Samuele nipote di un socio del Pontedecimo Ciclismo, vittima del crollo del Morandi. Il traguardo volante in via 30 Giugno sarà lì. A ricordare il dolore di tutti.