Schianto sul rettilineo di Valle, una condanna per la morte di Milanese
C'è una condanna per la morte di Marco Milanese, il 28enne originario di Vignole Borbera che a settembre del 2017 ha perso la vita in un incidente stradale sul rettilineo di Valle, alle porte di Gavi
GAVI – C’è una condanna per la morte di Marco Milanese, il 28enne originario di Vignole Borbera che il 3 settembre del 2017 ha perso la vita in un incidente stradale in località Valle, alle porte di Gavi, lungo la strada provinciale della Crenna. Il giudice del tribunale di Alessandria ha condannato con rito abbreviato Iurie Patrascu, 29enne moldavo residente ad Arquata Scrivia: il magistrato gli ha inflitto 5 mesi di reclusione con la condizionale e i benefici di legge, oltre a due anni di sospensione della patente.
Nella sentenza, il giudice ha ricostruito gli attimi della tragedia. Milanese stava percorrendo il rettilineo di Valle a bordo della propria motocicletta Honda Cbr 600 e si trovava dietro a quattro auto. A un certo punto ha iniziato a sorpassarle. Una delle autovetture (la seconda, condotta da Patrascu) si sposta però verso il centro della strada per iniziare a sua volta un sorpasso. Il guidatore – spiega la sentenza – non ha guardato nello specchietto retrovisore o non l’ha fatto con sufficiente attenzione, perché non vede sopraggiungere da dietro la moto di Milanese con i fari accesi: il centauro frena ma l’auto di Patrascu, una Alfa Romeo 147, tocca la Honda sbilanciandola. Il 28enne di Vignole cerca di tenere il controllo della moto ma non ce la fa e rovina a terra. L’urto con l’asfalto non sarebbe stato fatale, ma sfortuna volle che, parcheggiata da pochi istanti a bordo strada, ci fosse un’altra auto: Milanese picchia con la testa contro la vettura e muore.
Per Patrascu il pubblico ministero aveva richiesto 1 anno e 8 mesi di reclusione. Il giudice ha ridotto la pena a cinque mesi, perché il conducente era incensurato, ha tenuto una condotta corretta sin dal momento immediatamente successivo all’incidente e tramite l’assicurazione ha risarcito il danno prima del processo. Inoltre, secondo il giudice una parte di colpa andrebbe attribuita anche a Milanese, che procedeva oltre la velocità consentita (in quel punto vige il limite dei 50 all’ora). Milanese non avrebbe però violato il limite di molto: la moto è stata rinvenuta a poca distanza dal punto dell’impatto con l’auto e non presentava i segni tipici di uno scontro ad alta velocità.
Milanese era dipendente dell’industria dolciaria Serra e da un paio d’anni era sposato con Erika Pastorino, titolare di un negozio di parrucchiera a Gavi. Era stato a lungo volontario della Croce Rossa di Vignole Borbera. L’anno scorso alla sua memoria è stata dedicata la sede di Cantalupo Ligure dell’Isra, l’International Search and Rescue Association, un ente che si occupa di protezione civile e soccorso alle persone.