Novi the day after: città spaccata e con il dubbio dei 5 Stelle
Elettori divisi a metà e forte astensione i fattori su cui lavorare tra cinque anni. Fa ancora discutere l'appoggio grillino a Cabella
NOVI LIGURE – Il risultato elettorale del 9 giugno consegna alle cronache una Novi Ligure divisa quasi perfettamente in due tra centrodestra e centrosinistra e con una buona metà di abitanti che non si sono riconosciuti né nella proposta politica di Gian Paolo Cabella né in quella di Rocchino Muliere. Solo 292 voti infatti hanno fatto pendere la bilancia dalla parte di Cabella, con un’affluenza ferma al 53 per cento.
Entrambe le coalizioni, dunque, nei prossimi cinque anni dovranno lavorare sul rapporto con la città. Il centrodestra per allargare la base del proprio consenso, oggi obiettivamente troppo fragile per far dormire sonni tranquilli al neo sindaco Cabella, e il centrosinistra per recuperare quella forza elettorale che faceva definire Novi una roccaforte rossa.
Il (presunto) endorsement della candidata Cinque Stelle Lucia Zippo a favore del centrodestra non ha invece avuto effetti sostanziali: tra il primo e il secondo turno Cabella ha perso per strada 165 voti, Muliere 62. Tenendo conto che i votanti al ballottaggio sono stati quasi 2.600 in meno, e che il M5s il 26 maggio aveva ottenuto 2.118 preferenze, il travaso di voti è stato vicino allo zero. Proprio l’appoggio al centrodestra da parte dei grillini è stato oggetto di un piccolo giallo: Zippo ha negato di aver mai sostenuto Cabella, nonostante un suo post su Facebook da molti letto in quel senso, in cui spiegava i punti di contatto tra il programma del Movimento e quello di Cabella. La candidata dei Cinque Stelle si è detta amareggiata per l’equivoco, che però ha chiarito solo domenica a urne chiuse, pur avendo avuto in precedenza almeno tre giorni di tempo per farlo.